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Röyksopp – The Inevitable End

2014 - Dog Triumph
elettronica / synth-pop

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Tracklist

1.Skulls
2.Monument
3.Sordid Affair
4.You Know I Have To Go
5.Save Me
6.I Had This Thing
7.Rong
8.Here She Comes Again
9.Running To The Sea
10.Compulsion
11.Coup De Grace
12.Thank You

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Se la Scandinavia è la patria del metal, Tromsø, piccola cittadina norvegese, è la casa di uno dei gruppi più influenti sulla scena dance ed elettronica dei paesi nordici e non solo. I Röyksopp hanno bruciato le tappe, ottenendo un discreto successo sin dal debutto, tredici anni fa, con “Melody A.M.”.

Per il quinto disco della loro carriera, i Röyksopp optano per un titolo coerente con la loro scelta di non continuare a pubblicare “dischi tradizionali”, pur senza voler interrompere il loro percorso musicale: “The Inevitable End”. I norvegesi hanno scelto di non voler percorrere nuove strade e non voler rischiare di cambiare sound, preferendo continuare sulla scia del successo della prima parte della loro attività artistica. Una decisione che si rivela assolutamente vincente, perché “The Inevitable End” incarna alla perfezione il desiderio di Svein Berge e Torbjørn Brundtland di realizzare un disco che suonasse come un addio al formato album e che, nel suo fluire downtempo, si rivela un prodotto di qualità sin dalle prime battute.
“Skulls”, prima traccia del disco, pare iniziare “in medias res” e, tra un rimando a Giorgio Moroder e un altro, riesce ad imprimere una notevole connotazione ambient a un disco che genera sensazioni positive a partire dalle primissime tracce. A “Skulls” segue “Monument”, quindi due brani dal fortissimo impatto ambient, caratterizzati da un abbassamento del ritmo rispetto all’intro. Ma il lato più prettamente dance emerge poco dopo con “Save Me” e “I had this thing”, che riportano ai primi due lavori della band. I Röyksopp hanno impreziosito il disco collaborando con Robyn e una cantante norvegese, Susanne Sundfør, che intepreta magistralmente la nona traccia dell’album, “Running To The Sea”.

“The Inevitable End” suggella la prima parte della carriera dei Röyksopp, e lo fa in grande stile: un’ora e venti abbondante fra elettronica e dance, diciassette brani dall’incedere generalmente pacato e rilassante rappresentano il congedo dei Röyksopp dal mondo dei dischi tradizionali: ne sentiremo la mancanza.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=Zo6UnKr6Bwg[/youtube]

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