Metti su un disco e ti cada la faccia alla prima nota. “Peste”, il nuovo lavoro degli Hierophant, fa questo effetto.
Metti, fai play e blam, la faccia te la ritrovi sulla scrivania. Una furente selva di chitarre allucinate e una carrellata di burst beat feroci ti assalgono su “Inganno” e ti smembrano, la voce è cane infernale tra le viscere, non è solo saturante, è follia allo stato brado, e l’odio serpeggia senza pietà immerso nell’oscurità d-beat più merdosa e folle ma non è solo questo, non è solo come se i Nausea banchettassero con l’anima dei Converge, c’è altro, c’è una immersione blackened orrifica, c’è l’epicità sulfurea di “Inferno”, una colata di anti-melodia e disperazione insensata, c’è l’ipnotismo hc marcescente di “Paranoia” e ancora lo scoramento dilaniante dell’ansiogena “Sadismo” che finisce dritta nell’über disturbo di “Masochismo” violentata da percussioni che divelgono il tempo e colpiscono dritte al sistema motorio.
Vi consiglio di tenervi su la faccia come potete. Da “Peste” non si esce vivi. Non è solo un disco violento, è catarsi dell’annientamento di sé.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=rWn5f_Iphwg[/youtube]