Gli Hilo sono una interessante proposta del panorama folk\alternative italiano, ma con testi in inglese, che ha da poco dato alla luce Rising Up & Rising Down. Il disco con le grafiche di Giulio Vesprini è composto dai pezzi del precedente EP più diversi pezzi nuovi.
Ho passato diversi giorni di questo inverno camminando per i parchi di Berlino ascoltando nel mio lettore mp3 questo disco. Ho sentito la malinconia che si respira nei testi mentre le foglie erano già sparite dagli alberi e la luce già nascosta dietro i palazzi più alti. Ho sentito dei brani entrarmi nel cuore e quasi commuovermi. Ho anche provato rabbia. Un insieme di emozioni variegate come la proposta sonora che passa da un folk increspato fino ad un pop-alternative più vivace e coraggio. Le canzoni sono solide e si fanno ascoltare in blocco facendo scorrere via velocemente i quaranta minuti di durata. Gli Hilo hanno la classe di Martin Sexton e Rising Up & Rising Down, di conseguenza, è la fusione tra la dolce malinconia slow-burning dei French for Rabbits e la rabbia crescente degli Arcade Fire. Tra le canzoni più riuscite vi è December, una delle loro migliori canzoni, Live Knives e la più recente And so we admire per una macedonia che può saziare ogni tipo di palato.
Rising Up & Rising Down è un album che dovete sentire e Hilo è un nome che dovete scrivere sul taccuino dove annotate le future promesse, perché di carne a fuoco ce ne è molta e pure di ottima qualità.
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