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Don Turbolento – ПОЛИ ЖОКС

2015 - DZ Tanzlab
elettronica / industrial

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Tracklist

1. Nails in my Throat
2. The Hunchback
3. Like Morphine
4. Back In(to) the Void
5. No Light No Sound
6. Null
7. What it Takes
8. Step Off
9. Toom Doom
10.Decay

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Poli Voks, per chi ancora al giorno d’oggi zoppica col cirillico, altro non è che un sintetizzatore analogico di fiera produzione sovietica. Lo si può immaginare così, in prima battuta, il disco dei Don Turbolento: lontano dall’immaginario comune italiano, colmo di riferimenti che poco ci si aspetta, duro ma con un’attitudine al movimento da non tralasciare.

Ci si aggira tra suoni pienamente industrial, cavalcate noise e distorsioni elettroniche, sempre immersi in un’atmosfera che rimane cupa anche quando regala momenti teoricamente ballabili. Le influenze sono tantissime, più o meno intuibili a colpo d’occhio e solcate in maniere ben differenti, con una base che si appoggia sulla musica degli anni ’90 e salta fuori molto spesso (si sveglia persino, involontariamente forse, qualche ricordo legato ai livelli più malsani dei videogiochi dei tempi).

La voce si adatta molto meno, sembra incastrata in uno spazio ristretto, troppo sofferente per risultare incisiva, prova a rincorrere la musica senza volersi sbilanciare dal suo equilibrio non trovando spesso il mordente adatto all’occasione.

Un buon disco, sebbene sia difficile predire la presa di un lavoro simile in Italia, troppo complesso per essere assimilato al volo (in un paese che pare purtroppo abituato a sovra semplificare la musica elettronica) e difficilmente orecchiabile in molti passaggi; fortunatamente sono rimasti artisti che non incidono solo per il pubblico, una presa di posizione di qualità che con determinazione si spinge in luoghi abitualmente poco visitati.

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