Il Canada ci regala sempre belle soddisfazioni, non è la prima volta quest’anno. Un paio di mesi dopo il debutto internazionale dei Viet Cong, è la volta dei Doldrums, band di Montreal che torna alla ribalta dopo l’ottimo debutto del 2013 con Lesser Evil.
I Canadesi freschi freschi di contratto con la SubPop pubblicano il loro secondo disco dal titolo The Air Conditioned Nightmare, dieci pezzi impastati di elettronica e synth pop con sfumature dark e dai ritornelli interessanti. La traccia d’apertura, “Hotfoot”, parte subito al massimo e non risparmia assolutamente nulla, potente e d’impatto al punto giusto per dare il via alle danze. Già, perché i Doldrums ci regalano un disco ballabile nonostante sia pieno di sonorità ricercate e atmosfere dai contorni oscuri. “Video Hostage” è senz’altro il pezzo più significativo del lotto a livello compositivo, dotato di una leggerezza splendida, che culla all’ascolto.“Loops” è il pezzo a cui non si può sfuggire, entra in testa e prende d’assedio il cervello, le vie di fuga sono ridotte praticamente allo zero.
The Air Conditioned Nightmare è un varco sonoro che può aprire strade meravigliose per un marchio destinato ad avere futuro, martellando dolcemente le percezioni uditive di chi si sottoporrà all’esperimento.