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Scarabocchi

Scarabocchi #1: CAMMELLO

«Che cosa rappresentano i fumetti per i lettori? Il cassetto della fantasia: un luogo sicuro dove nessuno può entrare.» (Roberto Rinaldi, in Luana Ravecca, Vedo azzurro, 2005)

Sostanzialmente “Scarabocchi” è una rubrica in cui i fumettisti si raccontano. Qui si parla di fumetti. Punto.

cammello

Il primo a rispondere alle nostre domande è “Cammello”, psichedelico artista milanese, fondatore del famigerato Infame Studio, pungente e bizzarro trio di fumettisti (http://infamestudio.tumblr.com/). Da Verticalismi.it (http://www.verticalismi.it/), la webzine interamente dedicata al fumetto, alle illustrazioni per le etichette discografiche Analytic Trail Record e MKT, Cammello è un giovane esempio tutto italiano dell’arte del fumetto del nostro paese.
Con lui abbiamo parlato di visioni mistiche, dell’antico mestiere del Demiurgo e di musica ad alto Impatto Sonoro.
Sul suo sito (http://cammelloput.tumblr.com/) potete vedere le sue opere. Enjoy it.

“Cammello”: il soprannome da dove deriva?
Il mio primo moniker usato in gioventù su internet è stato “Cammello Putrefatto”. Lo utilizzavo principalmente su forum e in seguito sul mio blog quando iniziai a pubblicare i primi lavori. Il nome mi è stato suggerito da Padre Pio durante il sonno e anche per questo lo conservo come un messaggio ultraterreno. Poi però per sintesi è rimasto solo Cammello.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento, quelli per i quali hai deciso di metterti a disegnare?
Vedo talmente tanta roba tutti i giorni che non saprei dire con precisione. Sicuramente non farei quello che faccio (o lo farei in modo diverso) se non avessi conosciuto il fumetto cosiddetto “underground”, da Robert Crumb (per il quale nutro un sano fanatismo), alla scena italiana di Cannibale e Frigidaire. Non sarei quello che sono se mia madre non mi avesse comprato i fumetti di Jacovitti da bambino, uno di quelli che ha contribuito a farmi crescere col cervello storto. Recentemente vado in visibilio per Michael DeForge, David B e per i comics della Fantagraphics.

“Dieci Lune” è il fumetto realizzato con altri fumettisti italiani, tra i quali Tso. Com’è nato questo progetto? Puoi spiegarci di cosa si tratta effettivamente?
La raccolta “Dieci Lune” (Bel-Ami Edizioni) nasce dalle menti machiavelliche di Simone Angelini e Marco Taddei, autori di “Storie Brevi e Senza Pietà”. Ci siamo tutti incontrati al festival PICS di Pescara, dove sono stato invitato col mio compare Spugna per parlare della nostra esperienza nell’Infame Studio. Il volume si sviluppa attorno a un tema conduttore: la Preistoria. Ogni autore ne ha dato la sua visione, filtrandolo attraverso la propria esperienza e le proprie riflessioni. Io ho scritto e disegnato “La Città Vuota”, una storia esistenzialista di dinosauri che abitano a Milano. Forse anche qui Padre Pio è comparso in sogno per suggerire l’idea di questo progetto, non si sa mai cos’abbia in mente quel burlone.

Com’è la situazione in Italia per quanto riguarda il fumetto? E’ un’arte apprezzata a dovere oppure si tende a sottovalutarla?
Devo dire che rispetto a qualche anno fa il fenomeno del fumetto è diventato molto più seguito, anche grazie a internet che ha aperto la possibilità ad autori indipendenti di far sentire la propria voce ad un nuovo e più vasto pubblico. Di contro, però, ha portato ad una fruizione del media più rapida e estemporanea (che può portare a sottovalutare le infinite possibilità di questo media) e ha dato grande seguito anche a fumetti di dubbia qualità. Vedo comunque che per le case editrici è un momento di profondo cambiamento, in parte stanno capendo come muoversi per trarre benefici da questo nuovo afflusso. Mi pare che bene o male sia una fase di crescita, vedo più apertura verso un tipo di fumetto autoriale indipendente.

Ma soprattutto… Cos’è per te il fumetto?
Per me è semplicemente il modo più immediato per materializzare visivamente delle idee. E in questo è uno degli strumenti migliori esistenti, perfino il cinema si avvale dello storyboard disegnato (dicasi: fumetto) prima di iniziare a filmare. E’ il mio modo preferito di fare il mestiere più antico del mondo, il Demiurgo.

A cosa stai lavorando al momento? Tavole nuove?
In anteprima GALATTICA vi posso annunciare che sto producendo diverse storie per una serie che ho deciso di chiamare TUMORAMA. Userò il motore propulsivo di internet per divulgare qualcosa che dei classici webcomics ha ben poco. Poi per il resto ho in ballo una collaborazione molto bella e molto topsecret per un volume.

Su Impatto Sonoro si parla maggiormente di musica. Quindi, potresti dirci che gusti musicali hai? Cosa ascolta il signor Cammello mentre disegna oppure nel tempo libero?
Ho pochissimi pregiudizi riguardo i generi e nella mia vita ho passato qualsiasi fase immaginabile, percui posso dire che ascolto di tutto. L’importante è che siano cose che vadano a stimolare muscoli cerebrali che solitamente non uso. Sono affezionato alla psichedelia in ogni sua forma (dal rock anni ’60, alle digressioni moderne stile Tool) e penso che influenzi di brutto i miei disegni. Poi ho sempre trovato adattissima l’elettronica più ambient per accompagnare le sessioni di inchiostrazione. Ma nell’ultimo periodo ho comprato un subwoofer ed è stata la fine, sono entrato in una fase pesantissima di ascolti stoner e doom metal. Quindi gli ingredienti per calarvi nell’atmosfera delle mie ultime storie sono: i bassoni ipnotici dei Sunn O))), degli Ufomammut o degli Sleep, e l’alterazione del proprio stato di coscienza. Ad ogni modo la musica è sempre stata una parte importante della mia vita. Suono da cinque anni in una band, i Ghost Mantra. E sono una valvola di sfogo creativa necessaria per scaricare la tensione dopo un’intera giornata seduto al tavolo da lavoro.

Questa è l’illustrazione che ha creato per noi. Enjoy pure questa:

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