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Jarboe & Helen Money – Jarboe & Helen Money

2015 - Aurora Borealis Recordings
noise / sperimentale

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Tracklist

1. For My Father
2. My Enemy My Friend
3. Hello Mr. Blue
4. Wired
5. Truth
6. Every Confidence

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Ci sono collaborazioni e collaborazioni. Esistono quelle d’aggrappo, in cui i partecipanti cercano di aiutarsi a vicenda per uscire da un circolo vizioso di poca ispirazione e/o poca fama e/o pochi danari; e poi ci sono quelle che, originate da una necessità espressiva inestinguibile che brucia di creatività entrambe le parti, si sublimano in una simbiosi artistica che regala opere sonore magnifiche, da ingurgitare con tutta la scorza ascolto dopo ascolto.

Appartiene a quest’ultimo caso Jarboe & Helen Money, splendido album che porta il nome delle due altrettanto splendide donne che l’hanno partorito. La prima è Jarboe La Salle Devereaux (semplicemente ‘Jarboe’ per gli amici), prezioso alter ego di Michael Gira negli Swans 1985-1995; la seconda è Alison Chasley, Helen Money sul palco, diplomata in violoncello alla Northwestern University of Chicago e, giusto per chiarirne gli sviluppi musicali tutt’altro che accademici, membro dell’ensemble di Joe Lally (Fugazi) durante il tour americano del 2011 del genio del Maryland, oltre che collaboratrice occasionale di Shellac, Anthrax e Mono.

La potenza melodica e ritmica del violoncello si dispiega sin da “For My Father”, prima delle sei tracce del disco. E’ un castello sonoro costruito pietra dopo pietra sulla scia del sommo Blixa Bargeld – con il quale la stessa Jarboe aveva precedentemente collaborato – ad aprire le porte ad un cantato riverberato leggero come l’aria. Un minimalismo chirurgico nel calibrare non solo gli arrangiamenti ma anche ogni singola nota, il peso delle distorsioni e l’ampiezza dei riverberi, concede un carattere meravigliosamente narrativo anche alla più semplice delle progressioni strumentali, portate sempre sull’orlo del baratro, a cavallo dell’esplosione finale.

Questa preziosa tensione raggiunge abissi reconditi ed inaccessibili fino a sprofondare nell’inferno di “Hello Mr. Blue”, le cui fiamme bruciano sinuose come serpenti a sonagli su ordine dell’incantatrice Jarboe. La parsimonia sonora della prima parte dell’album sembra cedere in “Wired” al sacro rumore bianco, per poi magicamente sublimarsi in “Truth”, spiraglio di luce e brezza rinfrescante, segno che le fiamme si sono ormai estinte.

Schegge drone, violoncelli smarriti e distorsioni anarchiche, invece, abitano il delirio post-atomico di “Every Confidence”, ciò che resta di “Jarboe & Helen Monery”, straordinario quadro di suoni, senza confini, oltre la musica.

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