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Movion – Movion

2015 - Calista Records / Bookhouse Records / Canalese Noise Records / Vollmer Industries / Tadca Records / Edisonbox
post-rock

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Tracklist

1.Achille, the Turtle and Misfortune
2.Red Moquette 3.Vacuum
4.Janis Joplin's toothbrush
5.So sweet, so dead
6.Almost Human
7.Building Blocks
8.Isn't it too Dreamy?
9.Gun

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Eppur si muove. Che cosa? L’Italia sottopelle. Quella che sfugge allo sguardo ma che s’imprime nella coda dell’occhio. Ed è lì che s’incunea il primo, omonimo lavoro dei Movion.

Nel loro muoversi nella melodia e nell’obliquità li voglio descrivere come “three of a perfect pair”, e chi ha orecchie per intendere intenda. Sono intenti chiari sin da subito, e smuovono l’animo, partendo da come “Achille, The Turtle And Misfortune” si erga ad incontro cosmico tra Glenn Branca e gli Om, incontro che si palesa anche nel tribalismo allucinato di “Building Blocks”. D’introspezione progressiva e sintetica si nutre la prepotenza di “Vacuum” e il balletto meccanico di “Red Moquette” che sintetizza in sé linguaggi math e percussività anomale. La forza del trio risiede negli excursus tra “piano” e “forte”, dove l’esplosività non è troppa e il “silenzio” non uccide il mood, esempio di ciò è la sontuosa “Janis Joplin’s Toothbrush”, traboccante epicità chitarristica e accarezzata da synth che diventano onde confortanti. Silenzio che diventa materia lucente nella gestione del vuoto in “So Sweet, So Dead”, carezzevole singulto spaziale che torna sullo sfondo del ficcante movimento friselliano di “Gun”, che gratta e mostra sfaccettature aggressive di un gioiello altrimenti liscio, prendendo per la gola e stringendo forte l’anima di un jazz alieno.

Lasciatevi portare via e fate sì che tutta questa bellezza passi dalla coda dell’occhio ad una visione completa. Avrete di che ringraziare.

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