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Post-CSI – Breviario Partigiano

2015 - Autoproduzione
rock / cantautoriale

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Tracklist

1. Il Nemico
2. Vorremmo Esserci
3. Guardali negli Occhi (live)
4. Senza Domande
5. Linea Gotica (live)
6. In Rotta
7. Breviario Partigiano
8. Cupe Vampe (live)
9. Ventinove Febbraio

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Breviario Partigiano è CD, DVD, raccolta di scritti e citazioni. È una storia di uomini che prova a mettersi di fronte alla storia ufficiale, quella fatta con le date, gli eventi, le vittorie, le sconfitte. E potrebbe sembrare una storia di parte, raccontata da chi viene dalla più rossa zona dell’ovest europeo, ma su questo bisogna ricredersi subito: parlano di singoli prima che di schieramenti, con una classe e una profondità che è davvero raro e bello aver la possibilità di toccare.

Musicalmente nemmeno se ne dovrebbe parlare, sono delle assolute e ineluttabili garanzie, riescono a fare nei tre pezzi registrati live cose che molti musicisti sognano, per grandezza tecnica e capacità comunicativa. Spazzano dal cantautorato più puro alla visione allucinata di Senza Domande (e i paragoni con Ferretti non andrebbero fatti, per cui non li si farà), ci buttano un po’ di rock alla vecchia maniera, con chitarre e voci che si alternano e si sovrappongono.

Chiudono tutto con Ventinove Febbraio, le parole di Zamboni appena musicate e narrate con flebile fermezza, che possono all’inizio far pensare ad un agguato fascista ai danni di un partigiano e invece no, tutto e il contrario di tutto, una sparatoria da biciclette nere a biciclette nere, che si muovono sotto due bandiere diverse. La storia di un essere umano, di un nonno, che smette di essere il ventinove febbraio del 1944: con lui smettono di essere il suo credo e i suoi riconoscimenti, diventa uomo scomparso, figura inesistente per la famiglia che lascia.

E di fronte a chi scrive e canta (tra molti altri testi che per splendore di scrittura smontano tre quarti del panorama italiano senza nemmeno fare lo sforzo di paragonarli) “Lassù sui monti vien giù la neve / la tormenta dell’inverno / ma se venisse anche l’inferno / il partigiano rimane là. / Quando poi ferito cade / non piangetelo dentro al cuore / perché se libero un uomo muore / non gli importa di morire.” non si può che provare un enorme, infinito, senso di gratitudine: feriscono e lasciano inermi, con la voglia di sanguinare ancora.

 

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