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Attention Slap – The Animal Age

2015 - Autoproduzione
rock / progressive

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Tracklist

1 - Istanbul Trip - 1st Contact
2 - Back To Istanbul
3 - Morning Rush
4 - Porkface
5 - Bikini Rabbit
6 - Donkey's Nightmare
7 - Okapi's Evolution
8 - ...Consequences
9 - Tokyo Dragon
10 - Everlasting Mice

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“Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire.” (George Orwell, La fattoria degli animali)

Progressive, jazz, rock, funk. Il vaso di Pandora degli Attention Slap è stato aperto. Una band alle prese con il primo capitolo della loro carriera. Primo capitolo che si rivela però già maturo. I quattro di Pavia sanno già perfettamente dove andare a parare. Con decisione e con una giusta vena di follia che non guasta mai.

La dimensione artistica del rock. Un quadro allucinato e distorto che si tinge di acidi guizzi di sax e psichedelie. Dalle morbide e seducenti sonorità smooth jazz, quasi ambient, di “Okapi’s Evolution” agli archi e alle atmosfere orchestrali di “…Consequences”, dall’industrial di “Tokyo Dragon” alla martellante e spezzata “Everlasting Mice”, dall’incontro orientaleggiante tra rock e jazz di “Back To Istanbul” ai suoni più grezzi e cattivi di “Porkface”: “The Animal Age” con le sue strutture complesse e con le sue continue variazioni, racconta la confusione, gli orrori di una società in perpetuo progresso-regresso. Un concept-album in cui la frenesia e la quotidianità problematica vengono descritte al meglio con un delirio musicale, la rappresentazione più fedele che ci sia di un momento storico turbolento come questo. L’allegoria azzeccata della massa, conigli, maiali, asini, draghi, topi e okapi dalle fattezze umane in guerra tra di loro. Una dura denuncia, un disco d’impatto, uno stile ricco e coinvolgente. Un’originalità che mancava da un po’.

Un “Animals” dei Pink Floyd dei giorni nostri.

 

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