La toscana Area Pirata Records prosegue imperterrita nel suo intento di scoprire piccoli nuovi talenti R’n’R e Garage, risolutamente incurante di ogni tendenza e di ogni nuovo amore Indie Rock nato e già morto su magazine online “giusti”. La politica della piccola label è chiara; produrre e stampare solo ciò che piace e sticazzi dei riscontri del “grande” pubblico (pubblico, piccolo o grande…Esiste ancora? Chi li compra più i dischi?).
I bolognesi Classmates sono un power trio di Punk/Powerpop secco, nervoso e tirato, con un occhiolino sempre strizzato verso la melodia e un piglio da tutto e subito, buona la prima e così sia.
Musica che va dritta al punto e che, presa tutta di un sorso in un assolato pomeriggio estivo, concede tutta la sua vitalità memore di ricordi ’78-79 (quando il punk si stemperava nel Powerpop più grintoso e caciarone) e di ribellismo Mod.
Inutile negare che a tratti emerge un po’ di ripetitività, soprattutto nell’uso della voce maschile; sarebbe opportuno in futuro, ma i ragazzi prendano il consiglio con le dovute precauzioni, insistere sull’alternanza voce maschile/femminile. Nell’approccio frenetico ricordano un pochino i Dissuaders di Alex Vargiu e quando imbroccano il ritornello giusto sono realmente trascinanti, basti pensare a brani come la tripletta iniziale composta da Cheatin’ Soul, This Society e Direction, quest’ultima con un riff spezzato tra Jam e Beat, ma anche alle (leggermente) più meditate Your Time Is Gone e Bad Man.
Insomma, una grossa carica d’energia per un esordio che mostra diverse ottime carte in tavola.