È tarda primavera. Ci sono i fiori nei campi, i ragazzi rilassati e l’inquinamento che dona quel tocco nero alla pelle che non guasta mai. C’è la voglia di finire gli studi e di fare qualche pazzia. C’è voglia di musica e di festival.
In quest’ottica si fa avanti l’etichetta musicale torinese INRI che propone il nuovo disco dei due robottoni The Cyborgs dal nome Extreme Boogie. Il blues. L’autodistruzione. Il rock. Il disordine. Una sequenza senza fine vomitata nelle note e nei testi. Sarà che dove abito io sembra ancora di stare in autunno, ma ne sentivo proprio il bisogno di un disco così. Un disco ben suonato, interessante e frizzante. Dannatamente frizzante. Se dal vivo i The Cyborgs riescono ad avere una presenza scenica importante, sul disco il caos che si crea compensa questa macanza e dà un tocco di classe. Tocco di pazzia invisibile ma che si sente. Ed è forse il blues che proietta verso un passato fatto di piccoli gesti lontano dalla complessità\amplessità di questo mondo moderno. O sarà solo la voglia di un po’ di pace? Io non so cosa mi è successo ma i quaranta minuti di ascolto sono passati in un secondo. Non mi capitava da molti mesi una cosa del genere. Preso dal ritmo e della follia l’ho ascoltato fino all’arrivo della notte. E non c’è bisogno di parlare di canzoni, di strumenti o di quant’altro: qui troviamo la bellezza rara e unica che va oltre i termini tecnici. Per cui rilassiamoci per una volta e ascoltiamo cosa hanno da dirci i nostri due cari robottoni. Grazie di tutto 0 e 1.
Volete un disco per l’arrivo dell’estate che non sia una boiata\tamarrata unica? Volete andare a qualche live che vi farà muovere a menadito? I The Cyborgs con Extreme Boogie hanno fatto questo per voi. Il lavoro è comodamente acquistabile sul sito della INRI per poco più di un deca delle vecchie lire…