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A Treasure To Find, un omaggio ai Novembre

2015 - Mag-Music Productions
tribute album

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Tracklist

1.Lenore S. Fingers – Valentine (Almost An Instrumental)
2.Shores of Null – The Dream of the Old Boats
3.Demetra Sine Die – A Memory
4.L’alba di Morrigan – Acquamarine/Geppetto
5.Vostok & Australasia – Cold Blue Steel
6.Arctic Plateau – Nostalgiaplatz
7.Shape – Memoria stoica/Vetro
8.Electric Sarajevo – Nothijngrad
9.Lauren Vieira – Jules

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Il 1999 stava volgendo a termine e il cancro della società non era l’hipster che ascoltava black metal o i due Mattei che postavano a cazzo-di-cane su twitter, ma bensì delle cose più tragicomiche. Vogliamo per caso citare il Millennium bug e il nu-metal più commerciale? Avere la barba e vestirsi male non era ancora una moda, ameno che non fossi il mio vicino, ma lui sì che era un po’ strano con le sue fisse di discutere con i muri.
Tornando al nu-metal, come non citare il proto-tipo che comprava musica di merda, aveva le mutande di D&G e amava Rifondazione Comunista? Io al tempo odiavo un po’ tutti e soprattutto odiavo comprare dei vestiti. La pazienza che mia mamma ebbe in quel periodo con me fu titanica ed io, per non darle più grattacapi, anni dopo decisi di emigrare dall’altra parte d’Europa.

Al tempo avevo un carissimo amico e fratello con cui passavo le ore a comprare musica da Maschio o in qualche altro buco a Torino. Passavano le giornate, i millenni e gli umori, e arrivato il nuovo anno trovai in un negozio Classica. Un bel culo in copertina, il titolo del gruppo mi pareva autunnale e quindi pensai “ho una bomba tra le mani”. Non mi sbagliavo poi di molto perché da lì partì verso i Novembre un amore così profondo come rare volte accade. Descriverli è quasi impossibile giacché elementi come il doom, un certo rock gotico e il metal più progressivo e instabile convivono in una maniera unica e mediterranea. Dopo sette dischi e canzoni indimenticabili, per il progetto giunse tristemente la fine.
Questa lunga intro-non-sense non ha altra utilità se non fare un quadro astratto del passato. Ora è giunto il momento di parlare del presente.

Il presente è costituito dall’amore per la musica da parte di Mag-Music, che ha dato alla luce a A treasure to find, un omaggio ai Novembre. Sicuramente punta più alta della produzione dell’etichetta indipendente in questione.
Nove gli artisti coinvolti che riescono a dire la loro su alcune delle canzoni più gagliarde dei Novembre. È vero, mancano tante canzoni, ma quando hai a che fare con tanto materiale di alto livello bisogna per forza fare dei sacrifici. Inoltre, contando che è sempre più difficile trovare persone che ascoltano dischi nella loro interezza, fare un tributo più articolato sarebbe stata una pessima scelta, oltre che più dispendiosa. Bisogna sottolineare che questo tributo è totalmente gratuito e ha il doppio intento di far luce sui Novembre e di farvi scoprire tanti nuovi gruppi interessanti. Ottima anche la copertina ad opera di Daniele Serra che trovo sinceramente molto superiore all’immaginario delle ultime tre uscite uscite del gruppo.

L’omaggio ai Novembre inizia col progetto Lenore S. Fingers per una efficace versione di Valentine. L’idea di iniziare con questa canzone è furba poiché ci sono vari elementi che si ripetono per tutta la discografia della band: classe, eleganza, potenza, emotività. Viene il turno dei Shores Of Null che propongono una The Dream of the Old Boats che parte lenta e pesante, tra lo slow-core e l’apocalittico, per poi dimenarsi in una cavalcata senza fine. Da applausi. I Demetra Sine Die vanno a pescare in Arte Novecento con la bellissima A Memory. Arte Novecento, tra l’altro è anche l’album dove c’è la cover di Stripped dei Depeche Mode. Giusto per lasciare qualche nota biografica. A Memory questa volta non parte con il suono della pioggia ma con un minimal-noise che sfocia qualche minuto dopo in una musica dal sapore spaziale.

Diversi gruppi in questo tributo si sono divertiti a sperimentare e le canzoni dei Novembre sembrano proprio fatte per essere montate, smontate e rimescolate. Del giovane progetto L’alba di Morrigan vi avevamo ampliamene parlato nella rubrica Viaggio Al Termine Della Notte. Inizialmente l’idea di fondere Acquamarine con Geppetto non mi è piaciuta molto ma ascolto dopo ascolto, questa canzone è diventata una delle mie preferite del tributo. Hanno dato vita a qualcosa che parte dal basso e si eleva verso una dimensione fantastica e avventurosa. Sembra una storia narrata in una grotta dopo un naufragio. Continua la sagra-della-sperimentazione e il progetto Vostok, già conosciuto per Lo Spazio Dell’Assenza, si unisce a Australasia per puntare l’attenzione su un viaggio al confine del trip-hop. Solo per veri sognatori. Non fermatevi qui, ora viene la parte migliore. Sicuramente l’interpretazione di Nostalgiaplatz ad opera dei Arctic Plateau è il punto più alto del disco che riesce ad isolarsi dalla media già alta delle altre tracce e a salire sul podio.

Un sincero complimento al gruppo e alla Mag-Music per aver scelto questo pezzo come anteprima. Segue la one-man-band campana Shape che propone Memoria stoica/Vetro. Inizialmente può lasciare perplessi ma indubbiamente dopo un po’ di minutaggio diventa la migliore sorpresa del disco. Mi auguro diversi progetti futuri per Shape. Infine la migliore sperimentazione, del disco ad opera dei Electric Sarajevo che propongono un’elettrica, e dal tocco new wave, Nothijngrad. Non vi svelo altro, ascoltatela con estremo gaudio. È quasi passata un’ora e la calma e la pace torna in compagnia di Lauren Vieira dei Dreadnought. La pioggia è tornata a cadere. E piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani.

Questo è il presente con A treasure to find, un omaggio ai Novembre che merita sicuramente l’ascolto. Il futuro è sempre nel 2015 con finalmente un nuovo disco dei Novembre. Incrociamo le dita.

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