Un album che è un porto di mare: mille sapori, odori, rumori, storie e personaggi nel nuovo lavoro del duo grossetano, ulteriore conferma che il rap quello buono e vero lo si trova sempre più in periferia, dove regnano cuore & passione e dove le peculiarità locali si fanno elementi portanti e distintivi.
E quindi dopo Padova (Massima Tackenza) e Bologna (Kintsugi, Dies) eccoci a Grosseto, con Mc BBo alle rime + MadRock alle produzioni a proporre questo diamante a 22 carati/tracce, un disco cupo e negativo ma più per cause di forza maggiore che altro, pieno di ogni tipo di mostro, da quelli a “7 teste che fanno gnegnegne” a quelli più reali e quotidiani del “ti taggo e contraggo il virus dell’idiota”. Questo negativismo è però vissuto e raccontato con brio e vivacità, con consapevolezza e determinazione, a volte in maniera meravigliosamente scorretta e brutale, altre ancora puntando di più su ragione e ricerca.
Il vero plus di “Ultimo anno di luce” sono la schiettezza e la sincera sfacciataggine, caratteristiche endemiche che permettono al duo toscano di raccontare storie le più disparate possibili, passando in un attimo da scenari reali e quotidiani ad altri più intimi e storti, cambiamenti di scenografia perfettamente assecondati poi da un sound meltin’ pot, corposo e guarnito all’inverosimile ma sempre sorprendentemente digeribile.
In conclusione, l’unico consiglione che mi sento di dare è quello di ascoltare questo dischetto quanto prima e tutto d’un fiato. Null’altro.