Impatto Sonoro
Menu

Stand By Me – Ricordo di un’estate, di Rob Reiner


Scheda

Titolo originale: Stand by me
Regia: Rob Reiner
Soggetto: Tratto dal racconto di Stephen King: “L’autunno dell’innocenza – il corpo”
Sceneggiatura: Raynold Gideon, Bruce A. Evans
Fotografia: Thomas Del Ruth
Montaggio: Robert Leighton
Musica: Jack Nitszche
Nazione: USA 1986
Genere: drammatico
Durata: 90’
Cast: Wil Wheaton, River Phoenix, Corey Feldman, Jerry O'Connell, Kiefer Sutherland, Richard Dreyfuss, John Cusack
Uscita: novembre 1986
Produzione: Columbia Pictures
Distribuzione: Columbia Pictures
Voto: 8

Estate del 1959: Geordie, Chris, Verne e Teddy, quattro compagni di classe di dodici anni, abitano nell’Oregon nel piccolo paese di Castle Rock; per caso vengono a sapere del ritrovamento del cadavere di Ray Brower, loro coetaneo morto sui binari della ferrovia. Per motivi differenti gli uni dagli altri i quattro si incammineranno nel tentativo di ritrovare il cadavere di Ray.

“Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha? “

Chi parla è il Geordie Lachance ormai adulto e con le fattezze di Richard Dreyfuss, le parole chiare e inequivocabili sono un inno a quei valori che catturano l’esistenza di un uomo, ovvero le amicizie che nell’adolescenza si possono stringere e quelle gesta che queste ti fanno compiere, come andare a caccia di un cadavere scomparso e poi perdersi di vista quasi immediatamente dopo.

Il film di Rob Reiner, pluri premiato nel 1987 e a un passo dalla statuetta Oscar, è narrato secondo una lunga analessi dove il Geordie adulto, ormai divenuto uno scrittore di chiara fama, narra con voce fuori campo della lenta peregrinazione con la quale in una lontana estate di molte decadi prima si imbarcò alla ricerca non di un cadavere ma bensì di se stesso. Il gruppo di giovani attori, capeggiato da River Phoenix e inseguito da Kiefer Sutherland, si muove fra hit dei ‘50ies, fra cui troneggia la canzone del titolo, discorsi adolescenziali sul senso delle rispettive vite presenti e future; le attese delle famiglie per quel che sono i loro prossimi impegni scolastici, fino a parlare di quel che potrà dividere le loro quattro esistenze. Gli attori rappresentano tutti o quasi un gruppo di adolescenti che di li a breve avrebbe conquistato il panorama del cinema adolescenziale degli ’80ies; rappresentando la generazione anagraficamente precedente il ‘brat pack’.
Il racconto lungo vergato da Stephen King, proveniente da una raccolta di quattro storie, tre delle quali divenute film di successo, venne stravolto in termini di trama; Reiner spostò difatti il focus della narrazione da Chris, il leader carismatico interpretato da Phoenix, a Geordie, non mutandone però comunque il senso finale che altri non è che un inno alla vita, all’amicizia e ai tempi rigorosamente passati.

Da vedere se anche voi avete incontrato amici imperdibili e indimenticabili quando avevate appena dodici anni o poco più.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni Cinematografiche