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Winter Dust – Thresholds

2015 - Voice Of The Unheard / Kreative Klan / Dingleberry / Electric Cave / Unlock Yourself Records / Backwater Transmissions
post-rock / hardcore / emo

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Tracklist

1. There
2. Acceptance
3. Let the morning in
4. Elsewhere

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Dalla nebbia emerge “Thresholds”, il nuovo disco a firma Winter Dust e sono subito lacrime. Lacrime così belle che vien male ad asciugarle dal viso. La nebbia non si dirada ma diventa valore aggiunto e, se nel precedente (e altrettanto splendido) “Autumn Years” essa si dispiegava dal mare, qui è subito chiaro che è nel sangue che trova la sua matrice esplosiva.

Il trait d’union con il recente passato non può che essere l’opener “There” nei suoi sette minuti di movimento crescente, con un solo germe vocale nel cuore del brano, a tirare via la pelle dalle braccia, mentre a distanziarsi è la dolce ferocia di “Acceptance”, subito divelta da grida dalle radici post-hc fino a tramutarsi in una suite dal tocco classico e permeante, in cui il piano diventa nuovamente il padrone di casa e l’arrangiamento di archi sfonda l’anima.
I delicati germi dell’indie novantiano s’insinuano nella lentezza carezzevole di “Let The Morning In”, la cui spina dorsale si palesa, ancora una volta, nella deflagrazione sommessa degli archi. Nella conclusiva “Elsewhere” risplende un tocco post-debussyano – visto che nel mondo del post ci troviamo – e cameristico che contraddistingue tutto il primo “movimento” dei suoi otto minuti fino a lasciare spazio nel finale al digrignare dei denti delle chitarre sotto la superficie della melodia.

È un amore grigio e lontano quello che dipingono i Winter Dust, “Thresholds” è un addio a quattro tracce che non lascia scampo. E sfianca il cuore.

Sempre meglio.

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