Continuano le edizioni speciali per il decimo anniversario di vita dell’etichetta russa Solitude Production con l’antologia del progetto Fallen. Un funeral doom che non deluderà nemmeno i palati più esigenti.
I Fallen, un gruppo norvegese dei primi anni zero, hanno inciso un solo disco. A Tragedy’s Bitter End uscì per la Aftermath Music che probabilmente vi ricorderete per aver supportato personaggi come Shape Of Despair, The Funeral Orchestra e Runemagick. È un disco molto meno funesto della media del genere e tende a dar spazio ad una epicità liturgica e guerriera. Immaginate di trovarvi su un campo da guerra come nella battaglia della foresta di Teutoburgo. Sangue, lacrime, scintillio delle spade e un coro di sottofondo che rievoca i momenti cruciali del conflitto. Telecronaca dall’inferno senza possibilità di redenzione. Se la voce pulita e evocativa di Kjetil Ottersen rappresenta un punto di forza dell’opera, la componente dronica è un altro elemento cruciale che apre le strade a vibrazioni, ossessioni e contaminazioni con correnti più elettriche. Un album che scorre via in un attimo. In questa nuova versione troviamo l’intero A Tragedy’s Bitter End comprendente la demo del 2004 più altri due pezzi. Queste due canzoni furono registrate per il secondo disco mai venuto alla luce a causa della morte prematura del chitarrista Christian Loos. Drink Deep My Wounds vi instaurerà un collasso neurologico dopo avervi riempito la mente di rumori, disagio e scape cinematografici. La magnifica e fantasmagorica voce di Ottersen offre anche qui quel tocco narrativo, unico e epico alla produzione. Curiosissima e molto oscura Persephone. Altro non è che la cover del famoso brano dei Dead Can Dance, proveniente dall’ormai trentenne Within The Realm Of A Dying Sun. Viene amarezza a pensare quanto talento sia stato sprecato, perchè un album è troppo poco per un gruppo così. È importante dire che il materiale extra in questo caso è molto buono, si amalgama perfettamente con il resto dei pezzi e la grafica nonchè il packaging risultano azzeccati e convincenti.
La Solitude Produsctions propone l’antologia di uno dei pilastri del metallo nero dei primi anni zero e riesce a racchiudere il tutto in un unico disco della durata di ottanta minuti. Se non conoscete i Fallen, reperite subito questo disco. Se,invece, siete dei fanatici e mangiate pane e desolazione tutto il giorno, i venti e passa minuti di materiale extra vi stuzzicheranno a dovere.