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King Gizzard & the Lizard Wizard – Paper Mâché Dream Balloon

2015 - ATO
psych / pop

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Tracklist

1. Sense
2. Bone
3. Dirt
4. Paper Mâché Dream Balloon
5. Trapdoor
6. Cold Cadaver
7. The Bitter Boogie
8. N.G.R.I (Bloodstain)
9. Time = Fate
10.Time = $$$
11. Most Of What I Like
12. Paper Mâché

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Che l’Australia fosse un paese fertile musicalmente non è un dato sconosciuto;soprattutto negli ultimi anni, il paese dei canguri ha sfornato talenti da primi posti in classifica: i Tame Impala su tutti hanno aperto un sentiero a band affini che, chi in maniera più simile chi meno, continuano la nobile missione di riportare sotto i riflettori una psichedelia di ispirazione beatlesiana e di fine anni 60 in generale; sulla scia dei primi Tame Impala e Pond, inizia l’avventura musicale dei King Gizzard & the Lizard Wizard: sette giovani con base a Melbourne ed una numerosissima produzione musicale in relazione agli anni di attività. Nel 2015 pubblicano due LP, “Quarters” e l’ultimo uscito “Paper Mâché Dream Balloon ” rilasciato il 13 Novembre.

I sette di ragazzi, con a capo la voce principale di Stu Mackenzie, hanno talento; ne è la dimostrazione anche la nonchalance e naturalezza con cui, in pochi mesi,  cambiano le linee guida del loro sound caratteristico (pur mantenendone tratti importanti) se consideriamo gli ultimi due album e, ancora di più,  il loro esordio: con Paper Mâché Dream Balloon si abbandonano le mini suite da 10 minuti e 10 secondi in Quarters e diminuiscono i deliri fuzz di “I’m in your mind fuzz” a favore, invece, di una psichedelia molto più tranquilla e per certi versi più “pop”.
Si coglie subito il rinnovamento sonoro già dalla prima traccia Sense: la band mette da parte effetti elettrici e distorti e punta sull’acustico, valendosi di chitarre classiche, piano, archi, clarinetto, introducendo bene il disco. La seconda traccia, Bone, riprende in tutto e per tutto le sonorità del collega d’oltre oceano Jacco Gardner, con linee di flauto in  primo piano affiancate da un canto allegro e piccoli arpeggi di chitarra acustica. L’atmosfera resta invariata,con la quarta traccia Paper Mâché Dream Balloon, che dà il titolo all’album. L’ispirazione ad altri gruppi (Unknown Mortal Orchestra sul podio) è innegabile, e la variazione più sostanziale si avverte arrivando a Trapdor che ricalca, in maniera più forte, lo stile dei loro primi lavori. Sono poi delle note di piano ad aprire The Bitter Boogie, 4 minuti e 29 puramente blues con tanto di assoli di armonica , ripetitivi giri di basso  e voce cadenzata. N.G.R.I. (Bloodstain) continua gli accenni blues anche grazie ad un piano martellante, mentre con Time=Fate e Time=$$$  riappare il flauto che domina la scena che si conclude con Most Of What I Like, forse il brano meglio definito che riesce a creare un’atmosfera sognante ma equilibrata. Paper Mâché  chiude l’album, ed è particolare il fatto che sia l’esatta unione dei temi principali di tutti i brani precedenti, affidando al flauto la ripetizione del tema centrale di ogni canzone, si chiude  così , in maniera strumentale, l’intero “Paper Mâché Dream Balloon“, lasciandoci con  gli ultimi 40 secondi di suono al reverse.

L’ultimo lavoro dei King Gizzard & the Lizard Wizard è indubbiamente un album ben fatto e conferma le capacità della band, unica pecca la mancata originalità in un panorama musicale già zeppo di sonorità affini: si colloca perfettamente sulla scena del revival ’60s senza però spiccare particolarmente.

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