Tante le leggende e le storie che hanno avuto al centro il melograno, strana e controversa pianta da gdo della metafora ma sostanzialmente di nicchia per quanto concerne l’uso quotidiano, con quei suoi chicchi tanto rotondi e rosso vividi quanto acidi ed astringenti.
Ed a nutrire la fitta schiera di fan della Punicacea versante simbologia ecco il buon Claver Gold, di ritorno sulle scene dopo l’eccellente “Mr Nessuno” (fine 2013) ed accompagnato in questo viaggio dai Kintsugi, duo di stanza a Bologna che con questa produzione molla definitivamente lo status di promessa del beat per passare a quello di certezza oramai assoluta.
Questo disco è esattamente come il frutto, in prima battuta piuttosto arcigno ma che poi, traccia dopo traccia ascolto dopo ascolto, crea dipendenza grazie ad eterogenee strumentali in grado di spaziare con buonissima agilità da rubicondi beat con spina dorsale boom bap e rifiniti pro immediata orecchiabilità, ad altri antitetici suoni, meno guarniti e dalla via melodica assai più tortuosa. E così si passa senza soluzione di continuità da basi ritmate e coinvolgenti come “Anima nera”, perfetto singolone apripista, “Quanto t’amo”, “Crepa rmx” e la mtvfonica “Backstage”, ad altri episodi meno ficcanti e serrati tipo ”Quante volte”, “Nazario” (biogRAPfia sul fenomeno, alias Ronaldo) e “Non ero io”.
A fare da perfetto collante il talento cristallino di Claver Gold, accompagnato dalla fedele e quasi fantozziana coltre di malinconia ed in grado di mostrare ancora una volta come sia possibile fare rap con stile e personalità, trattando le proprie storie in maniera peculiare e non convenzionale. Il rapper marchigiano riesce a colpire diretto ma elegante, con quel suo flow classico e maturo ma mai supponente anzi, al contrario, sempre ben calato nella realtà quotidiana ed impreziosito da riferimenti impegnativi (Calvino, film quali Rain man e, soprattutto, Lady Snowblood) gestiti però in maniera pratica ed attuale.
Concludendo, non resta che godersi questo gran bel album, da consumare con calma e prestando minuziosa attenzione a ciascuna delle 15 tracce + intro & outro, non fermandosi/limitandosi cioè a quelle più facili e gustose ma dando fiducia ed ascolti anche agli episodi, almeno inizialmente, meno approcciabili.
Non resterete delusi.