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JennyLee – Right On!

2015 - Rough Trade
new wave

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Tracklist

1. Blind
2. Boom Boom
3. Never
4. Long Lonely Winter
5. Bully
6. Rito
7. He Fresh
8. Offerings
9. White Devil
10. Real Life

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Tra passione e arte (le etichette definitorie non mi sono mai piaciute), la musica dà e toglie. Essa ripercuote sensazioni, munge istanti, toglie regole, colora i ricordi. Per ogni nostro respiro, esiste una nota che percorre fino in fondo il nostro condotto udititivo. Ed è cosi che, alla mattina, la sveglia irrompe freneticamente nella nostra personale beatitudine onirica. Ti alzi, vai in bagno, accendi la moca e sul vetro della finestra scorrono impertinenti goccioline di umidità. Accendi la radio ed è li, in quel preciso istante, che hai la canzone « perfetta ». E la perfezione è davvero un qualche cosa di soggettivo e niente più. Qui, l’attimo, preso per mano ed accompanato dalla musica, non diviene più fuggente. Quel giro di basso, amalgamato ed impostato da una voce soave ma lontana, viene a fagocitare i tuoi stessi sensi. Ti accorgi che in quei quattro minuti ed undici secondi, il nuovo singolo di JennyLee, al secolo Jenny Lee Lindberg, ti ha incastrato e sconvolto l’intera giornata. E’ questo il potere della musica oggi: sconvolgere.

Le Warpaint (formazione indie-rock americana tutta al femminile, formatasi nell’ormai lontano 2004) si sono prese una bella pausa. Ma è proprio una di queste, la bassista JennyLee che, imbracciando il suo strumento, non si è persa d’animo e si lanciata per prima in un progetto solista. Ammirandola ipoteticamente, i Joy Division, re incontrastati nell’utilizzo del basso e non solo, potrebbero dedicarle She Hasn’t Lost Her Control. Un po’ Melissa Auf der Maur, un po’ Kim Gordon, JennyLee ha la strada spianata per sfornare ottimi risultati. Right On! è l’intenso primo LP che la bella e giovane musicista ha lanciato sul finire di questo 2015 e che promette di portarla sui pincipali palchi e festival europei nei prossimi mesi.

Bastano le prime tracce per capire che la musica è ciclica e versatile al contempo. La memoria sonora la fa da padrona già fin dalla prima traccia. Blind è il giusto riflesso di nuove, ma pur sempre apparenti, isole musicali. Non è più solo una questione di miraggi, ma è un senso che rimane vivo e presente. In Blind possiamo garantire che i Massive Attack e la loro influenza ancora gironzolano qui e la nel panorama musicale contemporaneo. E poi, vi è la soffice Never che definisce, per l’appunto, echi alla Joy Division e rimbalzi post-traumatici alla The Cure. Riot, invece, ci porta dritti verso il concetto di paura e di declino; un rock che, forse, e direi finalmente, incontra il suo doppio. Il tutto viene giocato sul vibrato di una chitarra elettrica cattiva. Qui, JennyLee si confonde facilmente con una certa Karen O, anima ed interprete degli Yeah Yeah Yeahs. Infine ci si innamora ascoltando Long Lonely Winter e Bully. Amore è una parola grossa, ma questi due singoli hanno un qualche cosa di catartico e sentito.

L’album di JennyLee definsice chiaramente l’alternative come post-produzione pop, bagnata da una timida elettronica e dall’uso di un sintetizzatore nostalgico. Insomma, Right On! rapisce e cattura, facendoci planare su di una superficie sonora e sensuale delicata ma pragmatica. Tutto il lavoro della giovane JennyLee risulta accattivante e fa ben sperare. Esco di casa, piove ed ho dimenticato l’ombrello. Sono felice…

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