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Albireon – L’Inverno e L’Aquilone

2016 - Palace Of Worms
neo-folk

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Tracklist

1.L’Inverno E L’Aquilone
2.Sentieri Di Crinale
3.Through Winter Fires
4.Gli Aironi
5.Imbrunire
6.Costellazioni
7.Kezia
8.The Stolen Child
9.Nel Regno Di Erevlost
10.Park Of Silent Angels
11.The Black Harbour
12.Beslan 2004
13.Imbrunire (hide & seek version)

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L’Inverno e l’Aquilone è il nuovo disco degli Albireon, gruppo neofolk italiano attivo fin dai primi anni del nuovo millennio, che esce per la storica etichetta Palace Of Worms la quale ha dato i natali a gruppi come Conscientia Peccati, O Quam Tristis e Runes Order. Il disco è prodotto anche dalla Torredei Records. 

Definire gli Albireon un gruppo neofolk (Sol Invictus, Sonne Hagal, Forset e compagnia bella) è estremamente riduttivo giacché anno dopo anno sono riusciti a mettersi in gioco e maturare. Se Disincanto era un disco granitico e con una connotazione ben precisa, L’Inverno e l’Aquilone è un arcobaleno di generi musicali: sperimentazioni, rumori, cantautorato, neofolk e venature pop continuano a sbocciare e a mischiarsi in un crescente unico. Le stesse emozioni comunicate ricordano le stagioni di mezzo, come l’autunno, dove momenti malinconici e nostalgici si fondono con vortici di colori, speranza e l’attesa di nuove primavere. Il disco è molto articolato ma si ascolta facilmente, i minuti passano tra una lettura di un testo e la visione delle immagini che compongono la parte estetica del disco. Molto stimolante la scrittura dei testi, punto forte degli Albireon che anche questa volta ha portato alla nascita di pezzi di pregiato valore. Più coerenti, vivi e concreti di molti cantanti indipendenti nostrani che risultano spesso plasticosi e artificiali. Le migliori tracce del disco coincidono con quelle meglio scritte e bisogna citare assolutamente Gli Aironi e Imbrunire. Quest’ultima e disponibile pure in side B con variante vocale di Gianni Pedretti(Colloquio). Interessanti le incursioni più sperimentali e cinematiche che si identificano in pezzi come The Black Harbour e Beslan 2004. Altra anima pulsante del disco sono le canzoni intimistiche e introspettive, quasi da sembrare come delle ninna nanne moderne e che trovano valore in L’Inverno E L’Aquilone, Imbrunire e Costellazioni. Non ci sono solo ritmi lenti in questo disco e gli Albireon riescono a dare la carica con un combat folk fresco, provinciale e avvolgente. È un piacere rianimarsi sentendo Sentieri Di Crinale o Nel Regno Di Erevlost. At last but not least le canzoni in inglese che risultano meglio inserite nel contesto e che si amalgamano perfettamente pur avendo una forte identità. Through Winter Fires ne rappresenta il caso più lampante. Stimolante anche l’edizione limitata che, oltre ad essere più bella dal punto di vista estetico, presenta un cd extra con tanti pezzi rari. Siete avvisati!

Gli Albireon con L’Inverno e l’Aquilone propongono un disco folk fresco e genuino. Malinconico al punto giusto e speranzoso senza essere mieloso. Una combinazione efficace e appagante che gli ha portati nel corso degli anni ad avere un nutrito seguito pur rimanendo tuttora estremamente sottovalutati.

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