Dinosauri è il nuovo disco del progetto Aquefrigide che, dopo sette anni di assenza, torna con undici tracce lancinanti e devianti per un viaggio annichilente nell’animo umano. Dinosauri esce per Subsound Records con distribuzione Goodfellas e Code7/Phd.
Aquefrigide è un progetto italiano che nel lontano 2005 ha stupito in molti per la sua formula sonora aggressiva, per il cantato in italiano e per i testi talmente intensi e “svalvolati”, tanto da sembrare spesso il diario di un alieno. La Razza, nel 2009, riconferma qualità e forma del progetto e ne eleva i lati positivi. Dinosauri ha una copertina che piacevolmente sembra rimandare allo stesso La Razza e pare la proiezione onirica di un sogno andato a male. Sonoramente siamo in un vortice violento, assassino e cupo. Deliri noise\punk dei giapponesi High Rise (dagli anni 80 con furore) si fondono con l’industrial metal degli KMFDM e ad una versione più speed di Die Befindlichkeit des Landes degli Einstürzende Neubauten.
Il disco è anticipato dalla canzone Malumore e rappresenta una buona visione d’insieme del nuovo album. Gli elementi industriali e elettrici prendono il sopravvento, una sega elettrica taglia la carne, citazioni vengono schizzate dentro l’orecchio e rumori fluttuanti fanno vibrare le casse. Testo crudo e duro ma facilmente ricordabile e cantabile. Dinosauri è un disco con un po’ di non-sense e molta personalità.
Non deve però spaventare l’ascoltatore, poiché esso risulta molto orecchiabile, piacevole all’ascolto, facilmente assimilabile e privo di cali di stile o qualitativi. Alcuni pezzi, come Bowie, sono addirittura catchy e non si riesce a smettere di sentirli. Sono presenti, come in passato, delle tracce più lente e intime che rendono il tutto ancora più interessante. Igloo, Cellula, Pura Vida sono i primi nomi che mi vengono deliziosamente in mente. Il disco si conclude con Vipera, la traccia più bella e meglio riuscita, vera e propria ciliegina (marcia) sulla torta (scaduta).
Dinosauri soffre la competizione con La Razza e con Un Caso Isolato? Sicuramente no, anche se allo stesso tempo sicuramente non supera i livelli dei precedenti album, pur mantenendosi su valori altissimi che ne faranno uno dei dischi più interessanti di questo 2016 italiano.
La produzione made in Aquefrigide è stata molto discontinua in questi anni. Musicalmente e commercialmente fuori da ogni ottica di mercato ma sicuramente seducente da ascoltare e intensa da vivere. Dinosauri è uno di quei dischi che in Italia escono raramente e che non andrebbero fatti finire nel dimenticatoio.