Giancane – Una Vita Al Top

Un mix tra Bennato, Johnny Cash, i Dropkick Murphys e i Pooh. E’ lo stesso Giancane in una recente intervista al “Fatto Quotidiano” a spiegarci, citando questi quattro mostri sacri, da cosa nasce il suo progetto solista e a gettare luce su quale tipo di creatura sia Una vita al top, il suo ultimo album.

Giancane , al secolo Giancarlo Barbati, già chitarrista e produttore de Il muro del canto, è il puro folksinger romano, graffiante ed esagerato che ha scelto la formula dell’ironia e del sarcasmo diretti per veicolare il suo messaggio. Country spirituale (La vita), amore (Come sei bella) e poesia urbana (Pare che dorme)…. Si intrecciano alle violente invettive lungo una trama scandita in maniera precisa.
E’ giusto però, dire anche cosa Giancane NON è. Sicuramente non un “cantautore di merda” come tiene a precisare più volte in Ciao sono Giancane, andando a sottolineare sempre più intensamente il concetto di estraneità a certe logiche di mercato. Nessun filtro per apparire più politically-correct quanto piuttosto una critica sfrenata ai malcostumi nazionali che spesso però rende tutto troppo piatto. Nascosto sotto la cupola dell’odio chiunque, Giancane se la prende con i nostalgici del ventennio, con gli abusi di potere, con i produttori fanfaroni, con gli incoerenti e con i prepotenti, sputando su di essi tutto l’odio possibile ma risultando a volte troppo prolisso e velleitario come nel trittico Hogan blu, Vorrei essere te, Ma tu no dove concetti simili vengono dilatati rendendoli quasi aridi elenchi.
Molte e preziose le collaborazioni in Una vita al top: Giovanni Truppi, Alessandro Pieravanti, Emanuele Galoni, Margherita Musto, Bamboo completano l’irruenza di Giancane con grande classe, ribilanciando un album che tende, a volte, ad essere poco equilibrato.

Una vita al top è un album completo per tre quarti ma figlio di un grande lavoro. Giancane è un bomber da 20 gol a stagione che sta prendendo la scena a piccoli passi. Grandi soddisfazioni stanno per arrivare.