Rap militante & discendente in linea retta di primissimo grado con gli Assalti Frontali e questo sia per il sound decisamente similare a quello del collettivo romano ultima release, quello guarda caso in mano a Bonnot, sia per tematiche trattate ed approccio lirico.
Somiglianze e affinità dunque molto marcate, ma che comunque non impediscono a questo esordio ufficiale di Signor K di suonare bene, fresco e godibile grazie anche ad una riuscita sovrapposizione di opposti, dove rabbia ed antagonismo vengono ammorbiditi da maturità e consapevolezza e dove seriosità ed impegno trovano un sorprendente alter ego nelle sonorità eterogenee, orecchiabilissime e dal respiro decisamente internazionale.
9 tracce scorrevoli e godibili tanto quanto affrontano problematiche profonde ed attuali come la precarietà nel mondo del lavoro, il dramma dei migranti (o clandestini come li chiama il felpa dotato) e la criminalità organizzata, come pure quando raccontano dell’adolescenza e delle origini del rapper bergamasco.
Un album dunque schierato, zero social ma tanto centro sociale, un album da ascoltare e capire, un album che potrà non piacere in quanto non banale ed easy, ma che merita assolutamente attenzione e tanto rispetto.