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[Anteprima Streaming] Nadsat – Terminus EP

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I Nadsat sono un duo (chitarra e batteria) della provincia bolognese, formatosi all’inizio dell’estate del 2015. L’idea del progetto nasce da Michele Malaguti, chitarrista, che da qualche mese aveva informato Alberto Balboni della volontà di formare un duo dalle sonorità noiserock, per poter sperimentare spaziando dal noise al math, con tempi dispari e dissonanze. Alla base del progetto è la voglia di poter sperimentare, pur rimanendo negli spazi di una certa “forma canzone”, il tutto interpretando liberamente i concetti tipici di questo incasellamento. Si tratta di musica largamente strumentale, con qualche piccola incursione vocale mai invasiva (come ad esempio nel brano di apertura di “Terminus Ep”, con lo spoken word di Gianni Pedretti dei Colloquio, o nel brano di chiusura dello stesso disco, “Eta Carinae”, con un breve cantato di Michele Malaguti) e suoni distorti, pesanti, a tratti dissonanti. Elementi math rock emergono dall’uso di tempi dispari, pause e cambi repentini, così come il noiserock traspare dal suono saturo della chitarra e dalla creazione di droni e tappeti sonori che accompagnano lo sviluppo di alcuni brani. Tra le influenze fondamentali del progetto Nadsat sono da ricordare sicuramente gli Zu, Il Teatro degli Orrori, Zeus, The Mars Volta, The Jesus Lizard, Ben Frost, Tool, Tim Hecker e altri ancora.

“Terminus Ep” (in uscita il 21 Marzo 2016) è l’opera di esordio dei Nadsat e rappresenta il lavoro e la sensibilità del primo anno di vita del duo. L’ep è un concept, ispirato alla fantascienza (sia cinematografica che letteraria) e alla esplorazione spaziale passata e recente. Dai titoli dei brani del disco si nota l’influenza delle opere letterarie di Isaac Asimov (soprattutto “Il Ciclo delle Fondazioni”) e Andy Weir (“The Martian”), così come fondamentale sono la cinematografia e l’immaginario di Stanley Kubrick e di Ridley Scott.

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