New York. Chelsea è una escort che desidera migliorare la propria posizione sociale e il proprio giro di facoltosi clienti, il suo fidanzato Chris ne accetta lo stile di vita e anche lui desidera migliorare la propria posizione professionale di personal trainer.
Steven Soderbergh decide di portare sul grande schermo per la prima volta Marina Ann Hantzis, in arte Sasha Grey, nota nel mondo per i suoi film hard, facendola recitare nel ruolo di una escort acqua e sapone che si accompagna a uomini facoltosi e che con loro intreccia rapporti che apparentemente esulano il semplice essere una ‘macchina a gettoni per fare sesso’. Al tempo stesso, il parallelismo scontato è con il fidanzato di Charlotte: Chris, che come lei insegue successo e fama attraverso la propria abilità di personal Trainer, intrecciando con Charlotte un rapporto di odio, dipendenza, simbiosi, complicità e indifferenza che però risulta narrativamente esile e debole; gli attori difatti recitano impacciati, la figura della escort della porta accanto pare proveniente dall’American Psycho di Mary Harron, con Sasha Grey nel ruolo di un Patrick Bateman in gonnella, e perennemente intenta a descrivere ogni incontro, ogni cliente, ogni suo abbigliamento, con voce monotona e fuori campo.
Speriamo vivamente per il premio oscar Steven Soderbergh che possa avere più successo la serie tv omonima sempre tratta dalla pellicola, una serie che lo vede nel ruolo di produttore esecutivo e che potrebbe riservare al pubblico qualche piacevole sorpresa inesplorata in un film male interpretato ma con un’idea che meritava ben altra resa
Extra: mini documentario di poco meno di cinque minuti riguardante un’intervista a Sasha Grey intenta a descrivere la pellicola.