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Quo Vado, di Gennaro Nunziante


Scheda

Titolo originale: id.
Nazione: Italia - 2016
Regia: Gennaro Nunziante
Soggetto e sceneggiatura: Gennaro Nunziante e Luca Medici
Fotografia: Vottorio Omodei Zorini
Montaggio: Pietro Morana
Musica: Luca Medici
Genere: commedia
Durata: 86’
Sito internet: -
Cast: Checcho Zalone, Lino Banfi, Sonia Bergamasco, Maurizio Micheli, Nini Bruschetta, Eleonora Giovanardi, Ludovica Modugno, Paolo Pierobon, Azzurra Martino
Produzione: Tao Due, Medusa
Distribuzione: Medusa
Nelle sale dal: 1 gennaio 2016
Voto: 7

Vicino Bari vive Checco impiegato della provincia che lavora per l’ufficio ‘Rilascio licenze caccia e pesca’. L’esistenza di Checco trascorre tranquilla fra una partita di calcetto, le giornate in ufficio, la vita con i genitori e una fidanzata che non si decide a sposare, questo fino a quando il governo non decide di varare la manovra di ristrutturazione della pubblica amministrazione, che lo porterà a essere spedito in ogni luogo della penisola e fino al Polo il tutto per convincerlo a dimettersi.

Checco Zalone, alias di Luca Pasquale Medici, sforna alla sua quarta prova cinematografica, una pellicola perfetta nei ritmi, nelle battute e capace di catturare da perfetto personaggio comico nazional-popolare ogni fascia di età: dalle più alle meno giovani, intercettando la superficie facilmente scalfibile di umorismo in grado di fare ridere e sorridere pensando alle miserie di questa nostra penisola e agli usi e costumi, più o meno sbagliati, di ‘noi Italica gente’. Al tempo stesso da un’analisi più accurata, una volta sgombrato il campo dalle prime facili risate è curioso notare come attraverso quelle risate si possa riflettere di quel che spesso siamo, ovvero e prima di tutto persone legate al concetto di impiego pubblico e fisso anelato e difeso a qualunque costo.

Stiamo parlando alla fine di un one – man show, girato con l’ausilio di un bel cast di contorno: la coppia di genitori di cui fa parte il redivivo Micheli, la dottoressa tagliatrice di teste impersonata da Sonia Bergamasco, recentemente vista anche nel Commissario Montalbano di televisiva memoria, e Ninni Bruschetta per una volta a impersonare un politico faccendiere e affaccendato, quasi come il Nicola Binetto portato sullo schermo da un Lino Banfi fortemente voluto sia da Nunziante che dallo stesso Zalone.

Un film quindi fatto di gag esilaranti che non giustificano il successo incontrastato al botteghino tributatogli ma che sanno strappare a chi lo ha visto qualche sanissima risata, unita da alcune riflessioni molto significative.

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