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Sumo – Sumo

2016 - Autoproduzione
stoner / alternative

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Tracklist

1. Santi Nella Testa
2. Le Comparse
3. Collera
4. L'Arma Conta

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Secondo step per i pescaresi Sumo, o, per meglio dire, primo sotto questo nome. L’Ep vede la luce a distanza di cinque anni dal disco d’esordio dei tre ragazzi, al tempo The Rampage, del quale non recuperano granchè se non la grinta. Il trio lascia intravedere nuovi orizzonti, a colpire sono non solo i suoni leggermente più cauti rispetto a El Gringo, disco poc’anzi menzionato, ma che comunque martellano notevolmente anche in questo caso, ma anche l’abbandono dell’inglese a favore della lingua madre. Ognuno dei quattro brani dell’Ep non segue, dunque, del tutto quell’intento già prefissatosi in precedenza, dalle ruvide e gracchianti derive stoner si scivola verso un pop rock acuto e sincero, frutto del lavoro dei tre negli ultimi anni all’insegna della ricerca di nuove strade da percorrere.

I testi sono un collage di pensieri che ben si amalgama allo sfondo sonoro creato da chitarra, basso e batteria, c’è forte attinenza tra ciò che si dice con la penna e ciò a cui si da vita con gli strumenti. Per intenderci, il concetto si palesa sia quando si picchia in modo netto e senza mezzi termini se è del fatto, per esempio, che la vita ci distrugge e che il tempo ci confonde che si parla (riprendendo un paio di versi di ‘Collera’), sia proponendo atmosfere più morbide se è del fatto che “l’arma conta più del cuore” che si vuole raccontare. In entrambi i casi, questo è da ammettere, l’intensità del suono tocca vette davvero alte.

Quello che chi scrive recensioni può fare, oltre ad apprezzare o meno quanto si ascolta, è limitarsi a dare un giudizio, un’opinione, una valutazione delle varie fasi stilistiche che le band naturalmente vivono che, come è noto, sono tante e diverse tra loro. In casi come questo, però, ci si spinge volentieri a pensare che gruppi come i Sumo facciano bene a suonare: non ci dimentichiamo che dietro ogni penna che versa inchiostro su un foglio su cui si scrivono testi e tablature ci sono persone che scelgono di volerlo fare, non c’è alcun tipo di costrizione, ed ogni parola e ogni nota sono sintomo di recondita voglia di dire la propria. Ecco, i Sumo sono questo.

Quindi che dire? Lunga vita!

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