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The Last Shadow Puppets – Everything You’ve Come To Expect

2016 - Domino
pop / rock

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Tracklist

1.Aviation
2.Miracle Aligner
3.Dracula Teeth
4.Everything You've Come To Expect
5.The Element Of Surprise
6.Bad Habits
7.Sweet Dreams, TN
8.Used To Be My Girl
9.She Does The Woods
10.Pattern
11.The Dream Synopsis

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Otto anni dopo l’esordio con The age of Understatement tornano i The Last Shadow Puppets con un nuovo album, fuori ancora una volta per l’inseparabile Domino Records. Everything you’ve come to expect, Tutto quello che ti aspettavi, è il titolo sibillino di un lavoro che, sul piano testuale, risulta molto più criptico del precedente. All’epoca dell’esordio Alex Turner aveva 22 anni e stilisticamente fluttuava tra lo scalmanato e fortunato Favourite worst nightmare e il maturo Humbug, mentre Miles Kane dava parallelamente alle stampe Rascalize, album di debutto dei suoi Rascal. Entrambi avevano buttato fuori, sotto l’egida della propria giovane età, tutto quello che avevano dentro in un album tanto feroce quanto iconico. Oggi, nonostante il duo sia notevolmente cambiato (Turner è diventato una star mondiale e Kane ha intrapreso una strada da solista), il ritorno non segna una perdita di smalto ma un’interessante evoluzione.

Everything you’ve come to expect è senza dubbio un disco ammiccante, guascone e a tratti smargiasso, confezionato da un Owen Pallet che ha scelto una strada fatta di arrangiamenti orchestrali costantemente presenti. Tuttavia, mentre Pitchfork sentenzia essere  proprio questa la pecca più grave di un disco non riuscito, troviamo invece che sia proprio questa attitudine il tratto distintivo di due artisti che hanno voluto sbaragliare tutti scrollandosi la vetusta e polverosa etichetta di indie band a favore di un pop più raffinato.
E’ chiaro fin da subito, dunque, che il canavaccio si cui si muove l’intero lavoro è quello dello strazio per un amore ormai perso: Sweet dreams TN, Pattern, Used to be my girl, She does the woods ci parlano di donne del passato, di ricordi favolosi e di sogni con quell’aria spaccona da uomini navigati che hanno abbandonato l’Inghilterra in favore della California.
Aviation, al pronti via, ha già dentro tutto. L’atmosfera tesa e le difficoltà di un rapporto travagliato (Where’d you want it? It’s your decision honey, my planet or yours?) sono il preludio alla title track Everything you’ve come to expect, dove il tempo si dilata e con esso anche lo spazio dei ricordi (I just can’t get the thought of you and him out of my head).

Seppur non manchino inserti saggi, figli legittimi dei primi LSP come Bad Habits brano dall’attitudine post punk-screamo, la rotta intrapresa è diversa da qualunque cosa ci potessimo aspettare e tale coraggio va senz’altro premiato. I due inglesi, tirati a lucido, sentono il bisogno di far conoscere a tutti il loro meraviglioso stato di forma e di avvalorare il loro cambio di rotta agli occhi della critica. Utilizzando coraggio e azzardo tale risultato è stato ampiamente raggiunto.
Everything you’ve come to expect è un disco orgogliosamente british, dall’incedere suadente e la prova che evolvere rimanendo se stessi non è una missione impossibile.

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