Thierry Arnal, il nome dietro al marchio Fragment., è certo un seguace accanito della fase tantrica di Justin Broadkirk (il nome dietro i marchi Godflesh/Jesu). E dall’ideale incontro dei Jesu con le monocromie sadcore dei Low, emerge un sound che pare premonizione del recente meeting tra lo stesso Broadkirk e Kozelek (Jesu/Sun Kil Moon, 2016).
Shoegaze dell’era industriale, strumentale, corazzato e catatonico, assemblato per cluster, destinato a depressi cronici, efficace come fosse torazina direttamente iniettata in vena, che rinforza l’esperienza del precedente Temporary Enlightenment con il ronzio sinistro di un’elettronica low-fi da Current 93 votati al misticismo distaccato del Theatre of Eternal Music.
Minimalista, impeccabile come un ikebana di accordi invariabili, elegante in tutte le sue sfumature di grigio, ma anche tremendamente tedioso, almeno per i meno avvezzi a certi droni incessanti.
https://www.youtube.com/watch?v=9X9QGRFMKf4