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Labirinto – Gehenna

2017 - Pelagic Records
post-metal / post-rock

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Tracklist

1. Mal Sacré
2. Enoch
3. Qumran
4. Aung Suu
5. Locrus
6. Avernus
7. Aludra
8. Alamut
9. Q’yth-el
10. Gehenna


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Dopo aver pubblicato numerosi EP e dopo l’album di debutto Anatema, la band brasiliana, che ormai può vantarsi d’essere una delle meglio conosciute nel panorama post-metal sudamericano, sembra aver deciso di compiere un ulteriore passo verso la concettualizzazione di un suono sempre più cupo. Infatti, prodotto da Billy Anderson (Melvins, Neurosis, Fantomas) ed etichettato Pelagic Records, Gehenna è composto in prevalenza da suoni decisi e pesanti, che contribuiscono perfettamente a tracciare un vero e proprio sentiero per un lungo viaggio nell’oscurità.

Ed è appunto quest’ultima, l’oscurità, la visione apocalittica del mondo a costituire il filo conduttore dell’intero disco: sia l’artwork in copertina –opera di Manuel Dischinger-, rappresentante una figura semi-umana intenta a guardare in un abisso senza fine dalle tinte funeree, sia i suoni in sé, che comprendono in prevalenza synth e riff spietati della chitarra distorta di Erick Cruxen, creano nell’immaginario dell’ascoltatore uno scenario dominato dalle tenebre.

Ogni suono, ogni nota, s’intreccia su di un tappeto di percussioni che talvolta sono più definite, altre invece si limitano a sostenere la vera e indiscussa protagonista dell’intero album, la chitarra elettrica. La parte iniziale di ciascun brano è solenne e incisiva, mentre il corpus centrale è decisamente più energico. La totale assenza del cantato viene violata solo in Qumran, traccia in cui è appena percepibile una voce elettronica di sottofondo. In Locrus, invece, oltre alla chitarra di Cruxen partecipa all’esecuzione anche il chitarrista belga Mathieu Vandekerckhove (Amenra, Syndrome). 

Gehenna è un album più complesso rispetto ai precedenti lavori dei Labirinto, dai suoni più duri e taglienti, che si imprimono fin dal primo ascolto nelle orecchie di chi ascolta. Dieci lunghe sinfonie di chitarra, percussioni e synth che descrivono un mondo popolato dalle ombre.

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