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JAZZ IS DEAD!: dal 18 al 21 maggio a Torino con FAUST, PETER BRÖTZMANN & HEATHER LEIGH e molti altri

Jazz Is Dead

Jazz is Dead! è il festival che dal 18 al 21 maggio si disegnerà una importante nicchia multi genere nell’ambito di NARRAZIONI JAZZ / JAZZ PER LA CITTA / SALONE OFF. 

Evento di punta a Torino per i festeggiamenti dei 60 anni di vita dell’ARCI, che venne fondata proprio a maggio, nel 1957, caratterizzato dalla direzione artistica di Alessandro Gambo, già coordinatore della sezione concerti del Magazzino sul Po e ideatore del festival Varvara, questa rassegna narra con il corpo, la musica e le parole una storia di reincarnazione musicale ibrida. 

Jazz is Dead! è un nome provocatorio e dissacrante, un colpo basso, dritto in pancia.  Affermare la morte del jazz non è una critica, bensì una presa di coscienza rispetto a un genere legato ad un passato sempre più lontano, costretto a fare i conti con un presente orientato verso sonorità e visioni altre. L’obiettivo di Jazz is Dead! non è tornare agli anni d’oro del jazz né andare alla ricerca di suoni nuovi e avveniristici: sul palco si alterneranno infatti artisti provenienti da generi classici, che hanno fatto propria la lezione del jazz, elaborandola in completa autonomia. 

In Jazz is Dead! c’è musica rock, elettronica, hip hop, kraut, sperimentazione, teatro extra-ordinario, editoria musicale.

Di seguito il programma completo:

faUSt (venerdì 19 maggio)

La formazione della band risale al 1971, in Germania. Sperimentatori del genere krautrock, firmano fin da subito un contratto importante con la Polydor e si assicurano una stabile e devota fan base. Una serie di importanti collaborazioni vedono la formazione Werner “Zappi” Diermaier e Jean-Hervé Péron comporsi e ricomporsi, mantenendo salda l’attività di promotori di una sperimentazione rivoluzionaria e “art-errorist”. Sono molti gli album di studio, le collaborazioni, le compilation, i dvd e le performance live di questa mitica formazione e, proprio a maggio, esce un’ultima loro creazione, “Fresh Air” per Bureau B, dopo “Just Us” uscito nel 2014: i brani di “Fresh Air” rispondono alla caratteristica mutante della band, sono infatti stati registrati con differenti formazioni e in diverse location durante il tour negli Stati Uniti della primavera del 2016. 

Peter Brötzmann & Heather Leigh (venerdì 19 maggio)
Brötzmann è un sassofonista sperimentale che ha avuto una grande influenza sul free jazz, parte integrante del movimento di avanguardia Fluxus (network di artisti, compositori e designer che negli anni sessanta hanno unito le discipline artistiche Neo-Dada con rumorismo, arti visive, design e letteratura), si presenta in duo con Heather Leigh, musicista americana trapiantata in Scozia con all’attivo numerose pubblicazioni e un atipico approccio alla sua pedal steel guitar. Il loro album di debutto in duo “Ears Are Filled With Wonder” è uscito nel 2016, è probabilmente la prima volta che su nastro troviamo una libera improvvisazione di una pedal steel guitar e un sax… ed è solo l’inizio.

Dj Gruff feat Gianluca Petrella (sabato 20 maggio)
Due nomi che descrivono due mondi: un rap nostrano che ha fatto il giro del mondo con  basi, parole e dischi che sono storia, un trombonista tra i più noti al mondo, che pare aver perfettamente compreso l’evoluzione multi-direzionale del suo genere madre, il jazz. Rap e scratch incontrano jazz e improvvisazione creando un prezioso e imperdibile mix. 

Mammane Sani (sabato 20 maggio)
Nato e cresciuto tra Niamey e Lagos, diventa funzionario dell’Unesco in Niger. Durante uno dei suoi viaggi “diplomatici”, verso la metà degli anni Settanta, un funzionario del Rwanda gli presenta un organo di fabbricazione italiana, l’Orlo. Mammane ne rimane catturato dal suono sull’istante e decide di acquistarlo su due piedi. La tradizione vuole che quello sia stato il primo organo a vedere i climi e i contorni dell’Africa occidentale. Quella di Mammane Sani e dell’Orlo è una relazione che si protrarrà per quasi una vita intera, sebbene accompagnata dall’interesse simultaneo per altre case di organi e sintetizzatori. Ed è difficile trovare altri aggettivi se non quello di “unico” nel provare a inquadrare la musica di Mammane Sani.

Khompa Light Show (sabato 20 maggio)
Khompa è Davide Compagnoni, co-fondatore degli degli Stearica e session man già noto dietro ai fusti di Bausetelle, Roy Paci & Aretuska, LN Ripley, N.A.M.B./Niagara, ecc.  Il musicista torinese ha creato un sistema che gli permette di suonare dal vivo composizioni musicali che solitamente richiederebbero almeno tre musicisti per essere eseguite, il tutto senza l’ausilio di basi o loop. 100% live.

Gio Evan (domenica 21 maggio)
Evan presenta “Sorprendermi Tour”: scritto e interpretato da Gio Evan stesso, è la fusione tra uno spettacolo teatrale, un reading poetico, un convegno di filosofia umoristico e un concerto jazz. Accompagnato dalle musiche di Giampiero Mazzocchi, alla testiera e alla fisarmonica, l’autore interpreta e racconta la sua poesia passando per una rivoluzione lessicale. Il successo dello spettacolo e le vendite del suo quarto libro “Passa a sorprendermi” rendono Gio Evan il poeta contemporaneo vivente più seguito in Italia, successo notato subito da Rizzoli.

Bebo e Albi de Lo Stato Sociale (domenica 21 maggio)

Alberto Guidetti (Bebo) e Alberto Cazzola (Albi) de Lo Stato Sociale presentano il loro primo romanzo: “Il movimento è fermo. Un romanzo d’amore e libertà, ma non troppo”, che è stato pubblicato da Rizzoli. La band che dal 2010 ha scalato classifiche e pubblicato diversi ottimi albu ed EP per Garrincha Dischi, si cimenta oggi in un romanzo che, come si legge sul sito della casa editrice, “parla di amicizia, lotte e sogni, in cui l’amore, alla fine, è l’unica vera rivincita”. 

Portella della Ginestra (domenica 21 maggio)
Sceneggiato dal duo Luca Amerio-Luca Baino e illustrato da Susanna Mariani, ripercorre le vicende di una delle pagine più oscure della Storia repubblicana. Il senso più profondo del fumetto è la divaricazione tra ciò che è stato e ciò che viene fatto credere sia stato. La Storia non come patrimonio collettivo, ma come un numero da circo.

Back to the Depression (domenica 21 maggio)
Il declino industriale degli Stati Uniti raccontato attraverso la popular music. Michele Dal Lago voce, chitarra e Giusi Pesenti voce, percussioni.

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