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Legend, di Brian Helgeland

Legend

Scheda


L’ascesa e la caduta dei fratelli Ron e Reginald Krane, gemelli criminali nella Londra degli anni ’50 e ’60, gestori di un celebre night e in seguito complici della mafia italo – americana.

Quei Bravi Ragazzi di Scorsese traslocato nell’East End. L’ultima pellicola del regista Brian Helgeland, presentata in concorso alla festa del cinema di Roma 2015, potrebbe essere riassunta in queste poche parole alle quali è corretto aggiungere la prova recitativa di Tom Hardy, capace di sdoppiarsi impersonando entrambi i protagonisti a capo di un racket che, nella Londra dei ‘50 e ‘60, aveva nel loro night, gestito legalmente e con numerosi ospiti del mondo della musica e del cinema, la propria base. Due gemelli che erano quanto di più differente si potesse incontrare, ed è proprio in questa diversità che risiede la grande bravura di Hardy. Reginald, freddo, calcolatore e uomo d’affari, ma anche innamorato della fidanzata Frances, sorella del suo autista e impersonata dall’australiana Emily Browning; e Ron, afflitto da una schizofrenia sedata solamente da dosi industriali di psicofarmaci.

Definirle quindi leggende di certo no, ma in tal caso la leggenda prende il via dalle pieghe di una narrazione che pare frutto della fantasia degli autori, mentre in realtà i due gemelli Kray erano il vero prodotto di un sistema corrotto e in precedenza ripercorso dalla penna del biografo e saggista John Pearson.

Una pellicola, quella firmata da Helgeland, che scorre assistita da un ritmo veloce e che segue gli ultimi anni dell’impero dei due gemelli. Un film che piacerà molto a chi ama le narrazioni che affondano le proprie radici nelle vere storie di matrice criminale.

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