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The Bug vs. Earth – Concrete Desert

2017 - Ninja Tune
drone / industrial

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Tracklist

1. Gasoline
2. Agoraphobia
3. Snakes vs. Rats
4. City Of Fallen Angels
5. Broke
6. American Dream
7. Don’t Walk These Streets
8. Other Side Of The World
9. Hell A
10. Concrete Desert
11. Dog feat. JK Flesh
12. Pray feat. JK Flesh
13. Another Planet


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Un’altra collaborazione ben riuscita per Dylan Carlson, il chitarrista e cantante della band drone metal Earth, e per il producer britannico Kevin Martin aka The Bug: “Concrete Desert“, ultima pubblicazione del “duo”, sempre etichettata Ninja Tune, arriva a tre anni di distanza dal loro primo EP realizzato insieme (“Boa/Cold“).

Questa volta la natura del loro sound pesante, dalle fortissime influenze industrial, ha portato alla composizione di 13 tracce –di cui solo due, Dog e Pray, presentano una parte cantata da JK Flesh- che descrivono uno spazio quasi claustrofobico e dai colori cupi. Infatti, il filo conduttore dell’intero album è la tematica urbana, la desolazione degli spazi, degli ambienti delle grandi metropoli trasformati in un “deserto” di asfalto: indizi evidenti di questo concetto di base sono riscontrabili praticamente ovunque, a cominciare dal titolo dei brani –ognuno dei quali ha un esplicito riferimento alla città- per arrivare alla copertina, che sembra ricordare i grattacieli e le strutture industriali dai colori spenti. Che cosa resta delle grandi metropoli dopo un disastroso decadimento sia politico sia sociale? Che ne è di quel “sogno americano” –così appunto s’intitola una delle tracce centrali del disco-? Significativi in questo senso, sono i titoli City Of Fallen Angels e Hell A, in cui il gioco di parole fa pensare a una Los Angeles infernale, disastrata.

Ciascun pezzo mantiene una precisa identità sonora dall’inizio alla fine: il sintetizzatore costituisce una base fissa di suoni cadenzati, ipnotici, come fossero rumori cittadini di sottofondo (Don’t Walk These Streets) su cui la chitarra elettrica di Carlson compone appena dei ricami (Gasoline).
In generale i brani costruiscono, nell’immaginario dell’ascoltatore, un panorama di desolazione e abbandono, di città buie e deserte pervase da un senso di tensione che si rilascia, in parte, solo quando si arriva alla title track.

In definitiva, se il messaggio di “Concrete Desert” non può far ben sperare nella sorte delle metropoli americane, almeno dal punto di vista musicale esso si presenta come un ottimo lavoro di squadra firmato The Bug vs. Earth.

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