Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Clustersun – Surfacing To Breathe

2017 - Seahorse Recordings
shoegaze

Ascolta

Acquista

Tracklist

  1. Raw Nerve
  2. Antagonize Me
  3. Lonely Moon
  4. The Whirling Dervish
  5. Don’t Let The Weight Of Your Soul Drag You Down
  6. Surfacing To Breathe
  7. Emotional Painkiller
  8. Event Horizon

 


Web

Sito Ufficiale
Facebook

A tre anni di distanza dal debutto Out Of Your Ego e a un mese dalla pubblicazione del primo singolo Raw Nerve, i catanesi Clustersun tornano con Surfacing To Breathe, un lavoro che riparte dallo shoegaze dall’episodio precedente ma che elabora soluzioni ancor più raffinate e complesse, sovente attraversando i confini della psichedelia e dello space e creando un qualcosa di facilmente esportabile anche all’estero.

Surfacing To Breathe si apre proprio con Raw Nerve, un pezzo che scorre a nervi scoperti, in pieno stile shoegaze, in un labirinto di robustissimi muri sonori, chitarre distorte e feedback. Antagonize Me, fra riverberi e percussioni martellanti, sposta l’attenzione verso suoni più aciduli prima di deflagrare grazie al lavoro della chitarra, mentre le atmosfere di Lonely Moon si fanno più dilatate e quasi melliflue. I primi tre brani sarebbero già sufficienti per capire quanto abbiano fatto le cose in grande i catanesi, ma nella seconda parte del disco sono stipati pezzi altrettanto convincenti, a partire dagli otto minuti The Whirling Dervish che si muove su tappeti sonori avvolgenti, chitarre effettate sino al punto da diventare ipnotiche e tracce di prog, in un fluire dinamico e imprevedibile.

Nel mezzo, c’è spazio per lo strumentale Don’t Let The Weight Of Your Soul Drag You Down, prima che la solennità della titletrack immerga il disco nelle tenebre. Emotional Painkiller torna a lambire il confine con la psichedelia, specialmente nei passaggi meno concitati, conservando comunque tutti gli stilemi dei Clustersun, esaltandone ancora una volta le ottime capacità compositive. La chiosa è affidata al tono epico di Event Horizon, sospesa nella tensione creata da synth e chitarra.

I Clustersun hanno confezionato uno dei dischi italiani più belli di questa prima metà di 2017. La bellezza di Surfacing To Breathe sta nella complessità e nell’originalità di una proposta che, in Italia, attualmente non ha eguali. Dopo le buone sensazioni regalate con il disco di debutto, i Clustersun forniscono risposte concrete e mostrano di avere le carte in regola per lasciare una scia imperitura nella storia del genere nella Penisola.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni