Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Liars – TFCF

2017 - Mute Records
elettronica

Ascolta

Acquista

Tracklist

  1. The Grand Delusional
  2. Cliché Suite
  3. Staring At Zero
  4. No Help Pamphlet
  5. Face To Face With My Face
  6. Emblems Of Another Story
  7. No Tree No Branch
  8. Cred Woes
  9. Coins In My Caged Fist
  10. Ripe Ripe Rot
  11. Crying Fountain

Web

Sito Ufficiale
Facebook

Ci sono artisti destinati a dividere con la loro musica, o si amano o si odiano. Di diritto in questa categoria rientrano i Liars, che dal post punk del periodo iniziale agli ultimi lavori elettronici, non si sono mai preoccupati di cambiare stili e generi musicali di riferimento, continuando a sperimentare, riempendo la loro musica di dissonanze e geniali reinterpretazioni del sound Newyorkese dei primi anni 2000.

Quindi, perché stupirsi se anche il nuovo “TFCF” (Theme from crying fountain) è un album che si discosta dai precedenti? La risposta a questa domanda va ricercata negli avvenimenti che hanno condotto la band a trasformarsi in un progetto solista dell’unico membro superstite, Angus Andrew. Negli ultimi anni il trio iniziale composto dallo stesso Andrew, Aaron Hemphill e Julian Gross, si è infatti disgregato lasciando i membri liberi di dedicarsi a nuovi progetti.

Rimasto da solo a portare avanti il progetto Liars, Andrew ha realizzato un album che sin dalle prime note ci fa capire che siamo di fronte all’ennesima trasformaizone, che questa volta ci porta ad esplorare più nell’intimo quella vena dark emersa già in precedenza. In una nota ufficiale rilasciata dallo stesso Andrew, viene sottolineato il cambiamento personale, che lo ha condotto a trasferirsi sulle sponde dell’oceano, prestando così maggiore attenzione alle maree piuttosto che al ritmo frenetico della metropoli. Tutto ciò si riflette anche nel suo lavoro: il risultato ottenuto è meno contorto, più semplice, con maggiori affinità con l’ambiente circostante.

TFCF” è un album composto di tracce brevi e dall’incedere lento, nelle quali si ritrovano molti elementi stilistici del passato dei Liars rielaborati per ottenere un sound nuovo e ancora una volta diverso, sebbene non più spiazzante come un tempo. L’uso dell’elettronica è molto sapiente e si fonde con un maggiore piglio acustico che si ritrova già nella prima traccia, “Le Grand Delusional”, una ballata triste dove le note ipnotiche della chitarra si fondono con rumori d’ambiente registrati dal vivo e ritmiche lo-fi; brano di grande impatto. Le stesse caratteristiche si ritrovano anche nella successiva “Cliché Suite”, meno melodica e diretta ma altrettanto bella. Un mix ben riuscito ci porta a “Starting At Zero”, dove ritroviamo le atmosfere elettroniche degli ultimi album. Si tratta solo una breve parentesi, perché già nella successiva “No Help Pamphlet” ritroviamo le chitarre acustiche ad accompagnare la voce che con incedere quasi marziale ci conduce ad uno stacco centrale, nel quale ci attende una dissonante batteria a caratterizzare la fine del brano.

Face To Face With My Face” e “Emblems Of Another Story” rappresentano la parte più riuscita dell’album: tutti gli elementi sperimentali dei Liars si incontrano ed intrecciano con i nuovi suoni acustici e malinconici. Bassi potenti nella prima e atmosfere alla Thom Yorke nella seconda rendono queste due canzoni ciò per cui vale davvero la pena ascoltare quest’album. Segue “No Tree No Branch”, che con il suo motivo orecchiabile e il suo ritmo incalzante da radio hit strizza l’occhio ad un pubblico più ampio. Ancora elettronica in “Cred Woes” e dissonanze in “Coins In My Caged Fist”, a testimoniare che la matrice sonora dei Liars non è cambiata. La lenta e triste marcia “Ripe Ripe Riot” ci riporta invece ai temi principali dell’album, che si chiude con la sperimentazione spettrale ef unerea di “Crying Fountain.

Si tratta di un album che probabilmente rappresenta un requiem del progetto Liars, un ultimo solitario cambiamento, dove tutto il repertorio sonoro della band è stato utilizzato per dare una nuova forma alle canzoni, ora meno contorte e più dirette. “TFCF” è un album intenso e toccante, che probabilmente rappresenta la fine dei Liars così come siamo stati abituati a conoscerli.

 

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni