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Primus – The Desaturating Seven

2017 - ATO Records
experimental / funk / rock

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Tracklist

1. The Valley
2. The Seven
3. The Trek
4. The Scheme
5. The Dream
6. The Storm
7. The Ends?


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I Primus hanno sempre fatto quel cazzo pareva a loro. Come sarebbe potuto essere altrimenti? Ora che han preso gusto nel gettarsi nell’era dei concept album perché non continuare?

Dopo lo strambo tributo a “Willy Wonka & The Chocolate Factory” di tre anni fa, rieccoli a trattare temi vicini all’infanzia, ma che di infantile non han nulla, con il nuovo “The Desaturating Seven”, che tratta la storia di sette goblin intenti ad eliminare i colori dell’arcobaleno.

La vena funkadelica resa minimale su “Green Naugahyde” e del tutto assente sull’album successivo torna qui bella prepotente fresca fresca di manicomio. A rimanere è la patina oscura apparsa a gonfie vele sul disco del 2011, rafforzata dai malanni tanto cari a Les, Ler ed Herb, quest’ultimo in totale rispolvero.

Sette brani per sette colori per sette fottuti goblin dà come risultato un disastro di quelli di classe pronti a rimanere pur non presentando le solite ultra-hit in cui il trio ha forgiato il proprio essere negli anni. Di storytelling si tratta e l’andamento dei brani è tanto lineare quanto fuorviante. Tutto ed il contrario di tutto, come norma vuole da queste parti: ipnagogici sberleffi psichedelici (The Valley, The End?), sbruffonate funky dalle tinte cupe (The Seven, The Scheme), inquietanti mostri folk vestiti in abiti goliardici (The Trek), enormi e debilitanti mostri psych dal sapore mediorientale e di molto debitori ai padri putativi The Residents (The Dream), violente danze (black)sabbat(h)iche di chiara derivazione Parliament (la spettacolare The Storm che balla tra sensazione doomescenti e outsider music marcissima) vanno a formare l’anatomia di un disco sghembo nella sua anomala normalità di fondo.

Chi ancora sta attendendo il ritorno ai fasti degli anni ’90 del trio capitanato da Claypool The Fisherman dovrà mettersi l’anima in pace. Determinate sonorità sono ormai cosa passata e i nostri eroi dell’antipop preferiti non sono soliti guardarsi indietro.

The Desaturating Seven” non è di certo il migliore lavoro dei Primus ma si allinea alla perfezione con il discorso ripreso in mano 6 anni fa. Prendere o lasciare che qui le vie di mezzo sono interdette.

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