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Io Prima Di Te, di Thea Sharrock

Io Prima Di Te

Scheda

Titolo originale: Me before you
Regia: Thea Sharrock
Soggetto e sceneggiatura: JoJo Moyes
Musica: Craig Armostrong
Suono: Simon Chase
Scenografia: Andrew McAlpine
Fotografia: Remi Adefarasin
Montaggio: John Wilson
Nazione: USA – Gran Bretagna
Anno: 2016
Genere: drammatico - sentimentale
Durata: 110’
Cast: Emilia Clarke, Sam Claflin, Jenna Coleman, Matthew Lewis, Charles Dance, Vanessa Kirby, Brendan Coyle, Janet McTeer, Ben Lloyd-Hughes, Stephen Peacocke
Uscita: 1 settembre 2016
Produzione: New Line Cinema, Metro-Goldwyn-Mayer, Sunswept Entertainment
Distribuzione: Warner Bros.

Voto: 6 ½


Louisa ‘Lou’ Clark è una ventiseienne che vive con la famiglia in un piccolo paese della campagna inglese. Will Traynor un trentunenne vittima di un incidente stradale che l’ha ridotto su una sedia a rotelle. Louisa, a caccia di un lavoro dopo aver perso il suo ultimo impiego, troverà in Will sia un paziente da assistere, sia una persona della quale s’innamorerà, cercando di dissuaderlo dai suoi propositi suicidi.

Se Bridget Jones incontrasse Quasi Amici, il risultato sarebbero di certo sei mesi di assistenza amorosa sintetizzati in quasi due ore di pellicola, mesi capaci di unire un banchiere paraplegico e scontroso, impersonato da Sam Claflin, noto al grande pubblico per essere apparso nel cast di Hunger Games e Pirati dei Caraibi – oltre i confini del mare, e la trentenne attrice Emilia Clarke, fra i protagonisti di Game of Thrones. Un incontro amoroso a base di porridge nelle lande desolate della Cornovaglia, fra una ragazza dotata di humour, sfacciataggine e di un cuore immenso, seguita da un ragazzo atletico, inadeguato ed egoista, e con la grande voglia di fuggire sopita sotto montagne di obblighi famigliari; e dall’altra parte un uomo che non vuole più vivere una vita molto differente da com’era prima di un incidente stradale che l’ha inevitabilmente cambiata.

L’autrice del romanzo Jojo Moyes fa virare la narrazione, della quale il film è la fedele trasposizione, verso un sentimentalismo che non fa scemare l’interesse di chi si affaccia alla pellicola. Una pellicola che mantiene sempre alto il livello di attenzione del pubblico fino a raggiungere un epilogo capace di toccare il difficile tasto dell’eutanasia non certo vista come soluzione finale, se non in certi casi e a certe condizioni. Da vedere solo se potete arrivare sino alla fine e dopo tonnellate di buoni sentimenti sommersi al termine di quasi due ore di zucchero.

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