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Presagio Finale, di Mark Fergus

Presagio Finale

Scheda

Titolo originale: First Snow
Regia: Mark Fergus
Soggetto e sceneggiatura: Hawk Ostby, Mark Fergus
Fotografia: Eric Edwards
Suono: Ronald Eng
Musica: Cliff Martinez
Montaggio: Jay Cassidy
Nazione: USA- Germania
Anno: 2006
Scenografia: Devorah Herbert
Genere: Thriller - azione
Durata: 121’
Cast: Guy Pearce, Piper Perabo, J.K. Simmons, William Fichtner, Steven Michael Quezada, Nicholas Ballas, Rick Gonzalez, David House, Portia Dawson
Uscita: 22 gennaio 2010
Produzione: Furst Films, Kustom Entertainment, El Camino Pictures, MHF Zweite Academy Film
Distribuzione: Eagle Pictures 2010
Voto: 5 ½


In panne con l’auto in pieno deserto il rappresentante di pavimenti Jimmy Starks per ingannare l’attesa chiacchiera con un indovino il quale gli predice sia il risultato a sorpresa di una partita sulla quale aveva scommesso, sia una possibilità lavorativa inaspettata. Jimmy, in un primo momento scettico, si accorge come le previsioni risultino corrette al punto di essere certo che l’indovino gli abbia predetto anche qualche cosa di ben poco piacevole.

Guy Pierce si trasforma brillantemente nell’agente di commercio, di pavimenti e Juke Box rimessi a nuovo, Jimmy Starks, un moderno Willy Loman senza particolari problemi personali, e anzi con una bella vita che gli si dispiega davanti: attorniato da colleghi che lo stimano, da una fidanzata della quale è innamorato e con un lavoro che al momento va a gonfie vele, tutto per Jimmy, sembra infrangersi contro uno scoglio incontrato in una calda giornata nel centro del deserto. Uno scoglio che ha le sembianze rassicuranti di un indovino con le fattezze di J. K. Simmons, il quale fa improvvisamente virare nel mondo del paranormale e del thriller l’opera dell’esordiente Mark Fergus, noto come sceneggiatore e già per questo candidato agli Oscar per la pellicola del 2007: I figli degli uomini, di Alfonso Cuarón.

La narrazione inizia quindi a deragliare in una ridda di continui flash back che alla fine mantengono incollati gli spettatori alla poltrona con il chiaro e unico intento di capire che cosa dal passato del protagonista stia per riaffiorare e come sia possibile credere di riuscire, anche solo per un attimo, di poter cambiare il proprio destino. La risposta finale è frutto di una trama che gioca perennemente sul colpo di scena riuscendo solamente nell’intento di sprecare una bella occasione che se meglio sfruttata avrebbe potuto restituire un’eccellente opera d’esordio.

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