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Blis. – No One Loves You

2017 - Sargent House
emo / screamo / alt rock

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Tracklist

1. Dumb
2. Stale Smoke
3. Take Me Home
4. Servant
5. Old Man
6. Lost Boy
7. Ugly
8. Home
9. Christian Girls
10. Pathetic
11. Broken


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I Blis. sono arrivati al loro album di debutto con almeno 20 anni di ritardo. Sì, perché se “No One Loves You” fosse uscito al massimo nel 1997 ora ci toccherebbe scriverne uno dei nostri articoli speciali.

Ci dovremo invece accontentare di vederli passare inosservati, almeno nel nostro Paese, sorpassati a destra da gruppi di rara bruttezza inseriti a forza nella medesima scena emo/alt rock che spetterebbe a gente come il power trio di Atlanta e non a band a cui viene attribuito il MERITO – pensate come siamo conciati – di suonare male i loro stessi brani (ogni riferimento a band nostrane che portano il nome di un materiale dotato di elevata elasticità è puramente non-casuale).

La lezione impartita in egual misura da realtà come Brand New, Rival Schools, Weezer (prima maniera) e Smashing Pumpkins è stata talmente assimilata da Aaron Gossett, Jimi Ingman e Luke Jones che il risultato finale non è solo un mero mix up dei pesi massimi di cui sopra bensì è qualcosa che risplende di luce propria. Una luce che da fioca diventa esplosione di colori che investe chiunque si trovi nel suo raggio d’azione.

Punto di forza assoluta dell’album è sicuramente la voce di Gossett, tanto delicata ed eterea quanto capace di toccare l’anima a fondo, arrivando a sporcarsi, pur di rado, spingendo il livello ancora più in alto. La coesione degli strumenti è altro cardine del tutto e dona il leggendario “tiro” che manca a parecchi gruppi che fanno capo a tutta la scena nineties del genere. Si passa così dallo screamo/math rock tirato e roboante di Ugly alla gentilezza disperata di Take Me Home. L’indie sostanziale e scheletrico che ammanta Home farebbe la felicità di J Mascis mentre i rintocchi post rock di Servant entrano in punta di piedi nel sistema solare che gravita attorno alla stella dei Sigur Rós.

Altre perle emo si trovano nella acidissima opener Dumb e nella gigantesca Old Man. Se Christian Girls è materia di perlaceo pop rock infestato da screziature tanto care agli Sparta, Pathetic si risolve in una soluzione di puro power-pop-ebbasta che riga il cuore con una chiave di platino. Spetta agli adamantini arpeggi della crepuscolare Broken chiudere la porta prima di ritornare al silenzio.

Non c’è null’altro da aggiungere. “No One Loves You” è un disco di genere assolutamente perfetto che soppesa sentimenti a tutto gas e classe tecnica da vendere sommati al tiro di cui sopra. Garantisce mamma Sargent House.

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