Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Junius – Eternal Rituals For The Accretion Of Light

2017 - Prosthetic Records
art rock / post metal

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. March Of The Samsara
2. Beyond The Pale Society
3. A Mass For Metaphysicians
4. Clean The Beast
5. (All That Is, Is Of The One)
6. The Queen's Constellation
7. Telepaths & Pyramids
8. Masquerade In Veils
9. Heresy Of The Free Spirit
10. Black Sarcophagus


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Nel marasma di uscite discografiche che attanaglia questi anni compulsivi può capitare che alcune perle finiscano sepolte dai detriti portati dal tornado di informazioni che spazza i nostri stereo. È questo infatti il caso dei Junius, usciti lo scorso marzo ma riemersi solo ora dal suddetto maelstrom.

La band di Boston con “Eternal Rituals For The Accretion Of Light” arriva al terzo full lenght e lo fa con classe indomita. L’ottundente formula di art rock marziano e post metal emotivo li rende difficilmente ascrivibili a questo o a quel movimento specifico. Di sicuro nel 2017 li si sarebbe potuti inserire senza paura tra le spire di Rosetta (con i quali hanno condiviso uno split) e Spotlights in quanto promulgatori di una formula rinnovata di un genere altrimenti immobile da sin troppo tempo – nonché orfano degli Isis.

Il punto focale dell’intera composizione è proprio quello di non puntare lo sguardo solo ed esclusivamente sui leitmotiv propri della compagine post- piuttosto è una questione di commistione in certi tratti tanto strampalata quanto funzionale. Chi ne mastica – parlo ai musicalmente onnivori – sentirà senza problemi serpeggiare nelle dieci canzoni ivi racchiuse sapori di ogni risma che vanno dalle vocalità tanto care a David Tibet e Douglas Pearce – con un tocco di Peter Steele – ai suoni dei Deftones (“Saturday Night Wrist” era) finanche al gusto sinfonico e all’uso smodato dei synth alla maniera degli Emperor.

Nonostante la pluralità degli elementi il tutto è mischiato talmente bene da suonare tutt’altro che derivativo, altro punto a favore nei confronti della suddetta “scena”. Insomma funziona, come dicevo poco sopra, e anche dannatamente bene. Vi ritroverete dunque a tremare durante il devastante crescendo finale di Black Sarcophagus, ansimerete chiedendovi se c’è lo zampino di Nobuo Uematsu nei baluginanti insert elettronici di The Queen’s Constellation coronata dall’immensità vocale di Joseph E. Martinez, qui al suo massimo espressivo nella comunione di intenti che lo avvicina a mr. Chino Moreno.

I denti cominceranno inoltre a battere a tempo con il tirato bipolarismo della violenta grazia  di A Mass For Metaphysicians e nelle sfuriate infernali della plumbea Clean The Beast, gioiello che racchiude in sé tutto il suo potenziale current93iano misto ad una rabbia ingovernabile. Di vero e proprio folk-noir si tinge l’acustica Masquerade In Veils e il freddo della morte in giugno si propagherà nelle vostre viscere come uno spettacolare virus. Vette emozionali ed eccezionali vengono raggiunte nella vastità di Beyond The Pale Society e nell’oscurità pop di March Of The Samsara.

Tutto questo po’ di roba fa di questo disco uno dei migliori prodotti che mi sia capitato di sentire negli ultimi anni e scommetto quanto volete che lo stesso accadrà anche a voi. In attesa che questo 2018 ci doni qualcosa di nuovo da ascoltare l’attesa va ingannata aggiungendo ai propri ascolti qualcosa di indelebile. Nel caso “Eternal Rituals For The Accretion Of Light” è esattamente quanto andate cercando.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni