Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Cesare Cremonini – Possibili Scenari

2017 - Universal
pop

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Possibili scenari
2. Kashmir-Kashmir
3. Poetica
4. Un uomo nuovo
5. Nessuno vuole essere Robin
6. Silent Hill
7. Il cielo era sereno
8. La Isla
9. Al tuo matrimonio
10. La macchina del tempo


Web

Sito Ufficiale
Facebook

C’è stato un periodo, lungo buona parte degli anni zero, in cui Cesare Cremonini era finito in un pericoloso limbo: smaltita la sbronza giovanile dei Lunapop, il cantautore bolognese faticava a ritrovare quel consenso di pubblico di cui aveva goduto in precedenza. Il suo stile infatti era ancora per certi versi acerbo, traducendosi in un ibrido che non accontentava fino in fondo né gli ascoltatori più esigenti ed attenti, né quelli alla ricerca dell’immediatezza del tormentone radiofonico.

Negli anni successivi Cremonini è riuscito a risalire la china, ritrovando nella sua scrittura quella verve radiofonica tanto agognata senza tuttavia privarsi di quell’impronta cantautorale di cui inevitabilmente sente l’influenza, aggiornando il proprio pop alla scoperta dell’elettronica, fino a raccogliere consensi quanto mai trasversali. Oggi, che è arrivato a permettersi una tournée negli stadi, dopo la svolta de “La Teoria Dei Colori” e – soprattutto – il fortunatissimo “Logico“, il nuovo “Possibili Scenari si pone come l’inevitabile prova di maturità.

In questo senso Cremonini non delude: consapevole dei propri mezzi e della propria identità, presenta un disco elegante e curato, con diversi brani tutt’altro che radiofonici, facili o scontati, eppure dannatamente accattivanti. Basterebbe soffermarsi sul singolo apripista Poetica, una ballata colossal di 5 minuti per archi e pianoforte, elegante, d’autore e per nulla radiofonica, eppure già in vetta all’airplay italiano. Ma ridursi a Poetica vuol dire, comunque, perdersi tanti altri spunti interessanti.

Possibili Scenari” è, infatti, un album con una produzione curatissima, un labor lime evidente sin dall’omonima title-track di apertura, in cui si mescolano sintetizzatori, campionamenti, chitarre liquide e il tanto amato pianoforte a fare atmosfera, o dall’affascinante Silent Hill, dove Cremonini gioca con l’elettronica con le chitarre acustiche. Un Uomo Nuovo serve a proseguire il discorso già iniziato con Logico#1, aprendosi a sonorità EDM senza tuttavia risentirne in classe, mentre Kashmir-Kashmir è pop ben calibrato, con un ritmo travolgente e un testo ironico e intelligente con sfumature sociali che tutto sommato ancora mancavano nella discografia del cantante bolognese.

Ma “Possibili Scenari è anche e soprattutto il disco dove Cremonini mette più a fuoco i suoi riferimenti, Lucio Dalla su tutti. Nessuno Vuole Essere Robin, già un classico del suo repertorio e forse il pezzo migliore dell’album, è un flusso di coscienza lucidissimo figlio proprio di quelli dell’eterno cantautore bolognese (Meri Luis, Quale Allegria), un intenso saliscendi melodico, una sorta di Io e Anna all’ennesima potenza, che si apre in un testo malinconico e ben scritto, mentre la chiusura de La Macchina Del Tempo è una ballata malinconia di 7 minuti con una morbida coda, in cui Cremonini sfoggia tutte le sue capacità compositive.

Paradossalmente, le ombre vengono proprio dai pezzi in cui si battono strade già ampiamente collaudate: i trascurabili riempitivi – già sentiti – de Il Cielo Era Sereno e Al Tuo Matrimonio, o la piatta La Isla, magari adatta agli spot televisivi della prossima estate, ma decisamente poco interessante in questo contesto, nonostante l’insolito arrangiamento tropicale.

In ogni caso “Possibili Scenari” è un bell’esempio di come si possano ricavare un album pop interessante senza svendere i propri contenuti, aggiornandosi coerentemente ai suoni delle grandi popstar internazionali senza perdersi o sfigurare. Anche in Italia, anche avendo come riferimento tutta la nostra tradizione.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni