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Calibro 35 – Decade

2018 - Record Kicks
funk / jazz / strumentale

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Tracklist

1. Psycheground
2. SuperStudio
3. Faster Faster!
4. Pragma
5. Modulor
6. ArchiZoom
7. Ambienti
8. Agogica
9. Polymeri
10. Modo
11. Travelers


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Non hanno (più) bisogno di presentazioni i Calibro 35, quartetto italiano fra i più prolifici e apprezzati di questa decade, non solo nella Penisola. Autori di una proposta artistica pressoché unica, quantomeno all’interno del panorama nazionale, i Calibro 35 tornano, a poco più di due anni dall’ultima fatica discografica, con un album che riassume i primi dieci anni di attività della band, non rinunciando però a qualche novità di rilievo.

Le coordinate stilistiche e le idee forti alla base di “Decade” restano quelle che avevamo imparato a conoscere e apprezzare sin dal debutto nel 2008, ma, per la prima volta da allora, in fase di registrazione la band non ha lavorato da sola, ma con gli Esecutori Di Metallo Su Carta, ensemble formato dallo stesso Enrico Gabrielli e da Sebastiano De Gennaro. La bontà dell’operazione si riflette in un sound più aperto, che si presta, ancor più che in passato, alla convergenza fra interessi e influenze anche molto diversi fra loro: non a caso, il risultato è un prodotto che non necessita di celare la sua tensione sperimentale, perché le sue strutture, per quanto complesse ed eterogenee, non paiono mai artefatte.

Decade si schiude con scenari filmici e ricami jazz à la Tony Allen (Psycheground) per poi assumere la fisionomia di un jazz-funk raffinato e incalzante, calato in atmosfere da poliziesco all’italiana anni settanta (SuperStudio). I percorsi più lineari di Faster Faster! e Pragma guardano prima al jazz cosmico di Sun Ra, pur con qualche lieve increspatura crime-funk, e poi a quello più sperimentale e acidulo dei norvegesi Jaga Jazzist, mentre Modulor presenta una connotazione più ambientale, dovuta a una maggiore rarefazione dei suoni. Nel mezzo, invece, gli arzigogoli di ArchiZoom e l’incedere lento e mellifluo di Ambienti testimoniano la grande capacità della band di saper sperimentare, preservando un sound godibile e mai manierato.

I Calibro 35 sembrano riuscire a creare schemi retrofuturistici anche attraverso l’utilizzo di Don Bau, Waterphone e Balafon, quest’ultimo capace di suggerire influenze afrobeat in diversi passaggi. Nel finale il livello non accenna a calare: se Agogica torna a suggerire ambientazioni cinematogafiche, Polymeri tradisce un umore insolitamente inquieto, dopo una prima metà a tinte fosche e una seconda più corposa e febbrile. Gli ultimi due brani di “Decade” sono ennesime gemme in una delle discografie italiane più interessanti e coraggiose di questo tempo: nella lunga e deliziosa Modo, Sun Ra torna a farsi sentire, fra ritmi ipnotici scanditi dalle percussioni, richiami afro e velleità world, mentre nel raffinato e solenne sentimentalismo della toccante Travelers i Calibro 35 sembrano quasi voler omaggiare Morricone.

Con “Decade” i Calibro 35 confermano di sapersi muovere sempre più agilmente fra diversi generi e diverse latitudini, di saper conciliare sperimentazione e fruibilità come pochi. “Decade” è un altro importante tassello all’interno di una discografia di spessore e qualità, ennesima testimonianza del grande stato di forma e del talento di una delle band italiane più ispirate del millennio.

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