Nuovo lavoro in studio per il progetto di Marco Campitelli, in uscita il 1° dicembre su Echodelick Records, Sound Effect Records e Grazil Records.
Un male assoluto, rallentato, opprimente, tetro, che non lascia vie di scampo se non, appunto, nelle note che esso suona. Sopravvivere ad un album come “Dopethrone” si può: basta chiudere gli occhi, sdraiarsi a luce spenta e tirarsi fuori dalla realtà
Un debutto a gamba tesa che sfonda la porta del perbenismo di facciata della società inglese. Un lavoro intrinsecamente punk nelle tematiche ma incredibilmente romantico e cupo nei suoi arrangiamenti, un lavoro audace e coraggioso
Dopo l’EP “Ossa Rotte” la band torinese è pronta a cimentarsi con la lunga distanza con un disco dedicato alla propria città in uscita il prossimo mese su Rebuilding.
Il disco di debutto della band formata da Bob Villa, Valentino Boccedi, Luca Gabrielli e Alessandro Zanotti esce il prossimo mese su Overdrive Records, Shove Records, The Fucking Clinica.
“Roseland NYC Live 25 (Remastered 2023)” è una gradita sorpresa che non aggiunge nulla al mito, ma rafforza le fondamenta del culto. Che come tutti i culti si nutre di apparizioni sporadiche, minimali e ben arrangiate
“In Utero” non è solo un album estraniante, è anche un monumento alla sincerità e all’onestà artistica dei suoi creatori. È un’opera che continua a fare male a chiunque la ascolti, anche oggi, a 30 anni di distanza.
Il mondo è cambiato dal 1973. Sono passati cinquant’anni. I Devo non volevano certo guardare nel futuro, predire che piega avrebbe preso il mondo; solo fare una perversa caricatura dei loro tempi.
Un disco imprevedibile che fa toccata e fuga su tanti panorami, che sa essere affascinante anche nelle tematiche e segna l’inizio dell’apice della carriera dei Dillinger Escape Plan
La musica di cui non tutti parlano
La band è sarda torna a novembre con il nuovo Ep “Scars”.
Il mondo sarebbe diverso senza di lui: eccovi servita una piccola guida per districarvi tra i 26 album dove Lou Reed ha posato la sua impronta, sempre riconoscibile, per quanto sempre cangiante.
I Die Krupps non suonano come una band, sono una fabbrica in azione che attrae l’ascoltatore che una volta catturato non potrà decidere di finire il proprio turno di lavoro finché le macchine non avranno smesso di muoversi.
La band pugliese torna con un nuovo lavoro in studio a due anni di distanza dal debutto “Cargo Cult”.
Il quartetto piemontese rivede il brano della street punk band genovese in un singolo firmato Flamingo Records.
I Bauhaus sono stati considerati i padri del genere gotico, capaci di rendere intellettuale, sensuale e architettonico un tipo di musica che, senza la loro influenza, avrebbe potuto perdersi nel tempo a livello tematico.
Il synth-pop coniato da Matt Johnson può essere considerato un passaggio necessario per l’evoluzione verso il britpop negli anni ’90: apparentemente c’è poco, se non nulla nel sound di Suede, Oasis e Blur che possa ricordarci i The The, ma fare dei parallelismi diretti è un po’ come guardare uno scoiattolo e avere la pretesa di capire come l’evoluzione ci abbia portati all’essere umano.
Cacca, Cacca Liquida, altresì. Ma poi si è deciso di non aggettivare e lasciare solo il sostantivo. Declinato all’Italia, per quanto sia difficile tradurre letteralmente da un altro idioma, sarebbe andata all’incirca così, con l’album dei Green Day: Dookie. Liquid Dookie. Meglio solo “Dookie”, alla fine. Immediato, veloce, sfacciato. Punk.
Non si può che rimanere meravigliati dalla bellezza sublime di questa opera unica e innovativa. Una bellezza che, come la ginestra sulla pietra lavica, si innalza sulle storture del nostro presente e sulle macerie che ci attendono.
In questo album niente è veramente serio, allo stesso modo in cui nulla è sicuramente stupido.