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Cisco – La Lunga Notte

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Tracklist

1. Come se il mondo
2. La lunga notte
3. A volte
4. Il prigioniero
5. Venite a vedere
6. Terra rossa
7. Zelig
8. Best
9. Diamanti e carbone
10. Tina
11. Latinoamericana
12. Sisters of Mercy
13. Eroi, supereroi
14. Questo è il momento

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“La Lunga Notte” è il titolo del primo disco solista di Cisco, storica voce dei Modena City Ramblers che dopo quattordici anni ha deciso di affrontare un percorso artistico personale.
Un album di canzoni che sembrano composte tutte intorno ad un fuoco in luogo alieno, eppure così familiare, fatto della terra rossa di un canyon americano, che ha l’odore d’erba dei prati irlandesi e scozzesi, il sapore suadente e frizzante del lambrusco. La voce di Cisco trasporta sempre la sua solita passionalità da combattente armato di ideali, ma in questa esperienza solitaria mette a nudo se stesso portando nei testi tratti biografici e tutta l’intimità di un cantautore, senza tralasciare gli argomenti pacifisti e di umana uguaglianza trattati nella sua carriera con i M.C.R..
Tanti ospiti lo affiancano nelle registrazioni, tutti amici: Ginevra Di Marco, Riccaro Tesi, Francesco Moneti e Massimo Ghiacci (M.C.R.), Guido Foddis, ma anche lo scrittore Pino Cacucci e Don Andrea Gallo.
Sono diversi i tributi a grandi personaggi che Cisco inserisce nel disco come attestati d’ammirazione: “Best” dedicata a George Best, “Tina” come tributo a Tina Modotti e la traduzione in italiano, fatta da David Riondino, di Sisters Of Mercy di Leonard Cohen.
Canzoni provenienti dal cuore come “Questo è Il Momento”, “Come Se Il Mondo” (rispettivamente pezzo di chiusura e di apertura dell’album), “A Volte, Diamanti E Carbone”, “Eroi Supereroi” rivelano tutta la dolcezza, ma anche l’invito alla riflessione che il cantautore vuole comunicare al pubblico.
Impegno sociale in “La Lunga Notte” e in “Venite A Vedere” che riporta in musica un articolo di Sepulveda scritto all’indomani degli attentati a Madrid dell’11 Marzo 2004.
Un bel dipinto del Sud America fatto a tinte luminose su fondali scuri in “Latinoamericana”, una fotografia in bianco e nero che arriva fino a noi per ricordarci l’importanza delle nostre radici nella splendida “Terra Rossa”.
Un bel esordio per Cisco che, forte della sua esperienza, crea un album dai contenuti e dai suoni ottimi che potrebbe essere paragonato ad un Johnny Cash con gli stivali impolverati dalla campagna emiliana, che ha negli occhi le immagini dei viaggi fatti e in gola la voglia di raccontarsi.

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