Impatto Sonoro
Menu

VINICIO CAPOSSELA – Taneto di Gattatico (RE), 26/12/06

Anche quest’anno il classico doppio concerto di Natale e Santo Nicola al Fuori Orario ha fatto segnare il tutto esaurito in entrambe le serate.

di Luca Lanzoni

L’hanno scorso alcuni brani di Ovunque Proteggi erano stati presentati in anteprima proprio nella ricorrenza natalizia destando l’interesse del pubblico. Dopo dodici mesi si puಠparlare di successo grandioso dell’album definito più volte col termine “capolavoro” e impreziosito da un tour il cui filo conduttore è stato il sold out… ma Vinicio è sempre il solito: vestito totalmente di rosso, con la solita ebra spontaneità e con tanta emozione quanta ironia nelle parole.
La prima parte dello spettacolo è ricca dei pezzi di Ovunque Proteggi come Brucia Troia, Moskavalza, Medusa Cha Cha Cha, Dalla Parte Di Spessotto, Dove Siamo Rimasti A Terra Nutless, ma non mancano classici quali Scatà Scatà , e Marajà durante la quale appare in scena un prestigiatore che esegue i propri giochi utilizzando come bacchetta magica ha una bottiglia di birra.
Dopo aver suonato una dozzina di brani tra le ovazioni del pubblico, esegue L’Uomo Vivo e si allontana dal microfono per qualche minuto.
Riprende il concerto inneggiando all’arrivo di Santo Nicola e suona dei classici di Natale che, passando dalle sue dita e dalla sua voce, sembrano riacquistare il sentimento perso per il troppo sfruttamento. Vera perla la Christmas Song dei Pogues. I brani del vasto repertorio caposelliano si susseguono in un’atmosfera tra il reale e l’onirico degna di Fellini, superando le due ore di repertorio. In un esplosione di stelle filanti Vinicio augura buon anno a tutti e lascia il palco, ma la serata non finisce. Il pubblico fa tornare in scena i musicisti che eseguono ancora diversi brani espandendo l’intensità della serata fino al limite delle tre ore.
La chiusura è delicatamente perfetta con Ovunque Proteggi che fa correre i brividi addosso. Un altro anno, un altro Natale passato, un altro meraviglioso regalo di Vinicio Capossela.

Luca Lanzoni
www.dissenzoo.com

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!