Geniale! Questo album è geniale! Chiariamoci subito, a me il prog non piace per niente, troppa tecnica, troppa “elevazione”, poco pathos. Ora, al contrario di ogni mia aspettativa, questo disco grida al miracolo. Perché? Perché ci sono mille spiegazioni, a partire dal suono perfetto, dall’idea del concept e da mille altre cose che ora andrò a delucidarvi.
I Neverdream sono un gruppo nato nel 2000 in quel di Roma, con all’attivo due album e un Ep. La musica che ci propongono è un prog malinconico a tratti dark, con qualche sparata gothic. Ora, in base alla mia personale esperienza, non è semplice trovare il perfetto connubio tra tecnica e pathos; svariati gruppi, italiani e non, ci hanno provato fallendo a mio avviso miseramente; i Neverdrem no! Sono riusciti a sviluppare un personale sound, a tratti malinconico, a tratti decadente sempre però mantenendo alto il valore della musica suonata. L’album ha un personale concept basato sulla tragedia di Cernobyl dell’86, melodie che ti cullano durante l’ascolto e ti catapultano verso un mondo devastato dall’esplosione nucleare, verso tutti i problemi psicologici, fisici e sociali che ha creato. Sinceramente non mi va di elencarvi le canzoni che potrebbero piacere o ammaliare perché l’album va sentito per intero, senza pause: vi toccherà in maniera paurosa, penserete di essere là, di vedere le persone avanzare in un cumulo di polvere, immaginerete mamme che scavano sotto macerie per cercare i loro figli, la tristezza più infinita. I pezzi son ben strutturati, suonati magnificamente e registrati ancora meglio: i Neverdream hanno scelto il meglio, gli Indiscrete Audio Studios di Achim Koehler, studio in cui sono passati anche Nevermore, Amon Amarth, Sodom, ecc. Per concludere, questo è un album che non dev’essere lasciato nella polvere, abbiamo tra le mani un grande gruppo con un grosso bagaglio culturale e musicale, quindi UP THE HORNS!