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AMERICAN MUSIC CLUB – Viper Club, Firenze, 10 ottobre 2008

Evento di nicchia stasera, grazie una delle rare date italiane degli storici American Music Club, capitanati dal carismatico cantastorie Mark Eitzel. Per chi non lo sapesse si tratta di un super-gruppo di veri e propri dinosauri del rock (raggiunsero l’apice della loro carriera circa venti anni fa), che hanno comunque dimostrato di saper stare al passo coi tempi, regalando a tutti noi un gran bel disco intitolato “The Golden Age”, ricco di perle abbacinanti e di sentimenti genuini. Oggi, alle soglie della loro seconda reunion, si ritrovano assieme sul palco per renderci partecipi di una bella serata di musica, dedicata ai nostalgici dei bei tempi che furono e non solo.

L’esperienza di ascoltare dal vivo la voce di Mark Eitzel è qualcosa di unico: il leader degli American Music Club trasuda carisma e genuinità, è ancora uno di quei pochi eletti in grado di prendere tra le mani un cuore e riscaldarlo con parole dolci e voce sincera, grazie alla sua tonalità calda e ricca di sfumature seducenti.

Ancora una volta viene dimostrato l’intuitivo teorema secondo cui la musica non ha età: stasera gli American Music Club hanno dato vita ad una prestazione maiuscola, in bilico tra nostalgia e sincerità, in cui le cosiddette “vibrazioni positive” venivano sprigionate con foga tra scintille di classe ed emozioni, per poi depositarsi leggere, come farfalle in libertà, tra le piaghe spalancate di chi ascoltava. E’ pura emozione osservare un Mark Eitzel ispirato, sempre più rannicchiato in se stesso, mentre con la mano sul cuore intona l’inizio della deliziosa “The Sleeping Beauty”, oppure ascoltarlo dialogare in scioltezza col pubblico, introducendo con cura quella stupenda perla grezza di “On My Way”, e poco importa se l’italiano medio riesce a mala pena a comprendere il dieci per cento di ciò che gli viene detto, il risultato è sempre lo stesso: applausi e sorrisi genuini per un personaggio che emana carisma e buone sensazioni da tutti i pori. C’è anche il tempo per la meravigliosa “The Window Of The World”, vero e proprio inno alla sincerità, con tanto di dedica per tutto ciò che accadde quel tragico 11 settembre 2001, e allora ci si accorge che le parole si fanno emozioni, socchiudendo gli occhi tutto ciò diventa dannatamente reale, tocca nel profondo, si insinua con discrezione sotto la pelle e con misterioso fascino si va a depositare con leggerezza sempre più giù, fino a trovare una culla confortevole dentro la pancia: sono questi gli attimi che distinguono un buon concerto da una mirabile serata, per cui varrebbe la pena di pagare dieci, cento, mille biglietti.

E di mirabile serata si deve parlare, in una di quei contesti in cui si viene ad instaurare il giusto feeling tra chi si trova sopra il palco e chi assiste allo spettacolo, che si sente in dovere di ricambiare cotanto sincero calore nel miglior modo possibile: applausi interminabili, richieste di bis e grandi manifestazioni di affetto per un gruppo di musicisti che non ha mai perso la voglia di stupire, e che ancora una volta ha dimostrato che la migliore musica è quella che si fa col cuore e con la testa, senza curarsi troppo delle mode del momento.

Udite, udite: il fascino delle emozioni resiste ancora, ed ha un suono maledettamente pop.

Massimiliano Locandro

(foto di Davide Ravani)

www.americanmusicclub.com

www.myspace.com/americanmusicclub

www.viperclub.eu

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