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FUJIYA & MIYAGI – Viper Club, Firenze, 4 dicembre2008

fujiya2Se fosse possibile assegnare un premio per il concerto più divertente dell’anno, per conto mio questi ragazzi inglesi, provenienti dalla rinvigorita fucina musicale di Brighton, se lo aggiudicherebbero a piene mani.

A volte l’apparenza inganna, e pure alla grande: Fujiya e Miyagi non sono musicisti giapponesi (il loro nome infatti è stato preso a prestito dal cult movie “Karate Kid”), non si tratta di un duo bensì di un trio (a volte raggiungono i quattro elementi, grazie all’aggiunta di un batterista “vero”, chiamato a riversare sudore e passione sopra ai freddi loop sintetici che vengono sparati a mille all’ora da Steve Lewis) e soprattutto non sembrano essere la solita meteora passeggera, chiamata a riflettere sprazzi di luce “provvisoria” nell’ambiente discografico internazionale.

La sensazione è che per Fujiya e Miyagi sia finito il periodo di gavetta: adesso si inizia a fare sul serio, il loro nome comincia ad essere conosciuto e richiesto in molti club europei e le vendite dell’ultimo lavoro “Lightbulbs” hanno registrato una sostanziosa impennata, anche per merito dei positivi riscontri ricevuti da “mostri sacri” della critica musicale internazionale, quali MOJO, Pitchfork e NME.

Tutto ciò ha contribuito a rendere noto al grande pubblico un sound già di per sé caratteristico e pulito, reso ancor più accattivante dalla voce filtrata di David Best, calibrata e sussurrata in modo unico, un’azzeccata campionatura di groove e loop elettronici ad elevato rischio di “infettività danzante” ed una rielaborazione in chiave moderna di alcune influenze musicali che hanno il merito di riportarci indietro nel tempo, nel bel mezzo degli anni settanta, quando gruppi come Can and Neu! tenevano alta la bandiera del Krautrock in tutta Europa.

fujiya11E’impossibile pensare di rimanere seduti o impassibili durante un concerto dei Fujiya e Miyagi: ben presto ci si accorge che il piedino ha iniziato a seguire il tempo senza avvisare, sempre più velocemente e, se si è abbastanza spregiudicati, ci si può persino ritrovare tra le prime file, persi nella propria battaglia personale contro un ritmo incalzante che non mostra segni di cedimento, a dimenarsi e a ballare senza sosta, nel bel mezzo di un gorgo infuocato attraversato da ritmi funky, groove elettronici  e contaminazioni indie-rock, il tutto riversato con stile e grande generosità dai quattro sul palco, in un compassato stile “british”.

Se a qualcuno dovesse mai venire in mente di chiedermi quale aggettivo possa al meglio descrivere il sound dei Fujiya e Miyagi, non avrei dubbi e senza alcun indugio sparerei: “maledettamente contagioso!”.

Se passano dalle vostre parti, state attenti a non perdere il treno, prima che comincino a diventare troppo “cool” per le vostre tasche.

Massimiliano Locandro

foto di Giulia Santoro

www.myspace.com/fujiyaandmiyagi

www.viperclub.eu

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