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Interviste

Intervista ai SICK TAMBURO

sicktamburoEsce oggi  “Sick Tamburo”, l’album che segna l’esordio dei Sick Tamburo, progetto “misterioso” che promette di portare una sana ventata di freschezza sulla scena rock italiana. Abbiamo dato una rapida “sbirciata” sotto le maschere impenetrabili di Boom Girl, Mr.Man, Doc Eye e String Face e ci siamo subito accorti che non si tratta di semplici debuttanti: alla chitarra troviamo infatti Gianmaria Accusani e alla voce Elisabetta Imelio, rispettivamente leader e bassista dei Prozac+ (ricorderete sicuramente alcune loro famose hit come “Pastiglie” e “Acida”).
Quale migliore occasione per scambiare due chiacchiere con Gianmaria in vista dell’imminente debutto?

Gianmaria, iniziamo con la domanda che tutti i fans dei Prozac+ si staranno sicuramente ponendo in questi giorni. La nascita dei Sick Tamburo segna la fine della lunga esperienza con i Prozac+ oppure si tratta “solamente” di un progetto parallelo?
Si tratta di un progetto parallelo a cui diamo la stessa importanza che diamo ai Prozac+, molta…

Quanto è importante per voi l’elemento “scenico”?
Molto. I concerti saranno una testimonianza di ciò. Quando pensiamo ad un concerto dei Sick Tamburo pensiamo ad un vero e proprio spettacolo: la parte scenica va in parallelo con la parte musicale.

Ho letto che la copertina dell’album sarà una vera “chicca”: ci puoi anticipare qualcosa?
La copertina è legata strettamente con la nostra parte scenica. Meglio non anticipare di più, però: la vedrai quando sarà pronta…altrimenti ti tolgo l’effetto sorpresa!

Il vostro sound su disco risente di una forte componente “analogica”: come pensate di ricreare il tutto dal vivo?
Dal vivo, oltre ad usare strumenti canonici come batteria, basso e chitarra, usiamo campioni e basi con sint e seconde voci. Abbiamo cercato di riprodurre il suono del disco abbastanza fedelmente.

sickhome1Negli ultimi anni le regole del mercato discografico sono state letteralmente stravolte: è tutto cambiato in peggio o secondo te esistono nuove opportunità da poter sfruttare?
Sembra tutto molto peggiorato effettivamente: non gira più un soldo. E’ difficilissimo rientrare nelle spese, sia con i dischi che con i live. Chi fa musica, però, lo fa primariamente per il piacere di farla e forse (almeno questo vale per me) per il bisogno di farla.

E’ ancora possibile riuscire a vivere di sola musica in Italia?
E’ veramente molto difficile: le possibilità sono pochissime. Speriamo che cambi qualcosa.

Qual è in assoluto l’aspetto “tossico” che più ti infastidisce? E quello che più ti attrae?
Tutto quello che entra in un loop indistruttibile infastidisce molto perché non è più opera nostra ma siamo noi a diventare opera sua. Tutto ciò che si può cambiare e modificare è sempre attraente in quanto stimolante.

In contemporanea con l’uscita dell’album inizierà il vostro tour: ci puoi anticipare qualche data?
In realtà un vero e proprio tour inizierà in una seconda fase, cioè quando del disco si saprà un po’ di più. Inizialmente faremo solo qualche data promozionale che si potrà vedere sul nostro myspace (www.myspace.com/sicktamburo): rimanete collegati!

a cura di Massimiliano Locandro

www.myspace.com/sicktamburo

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